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Operaio ucciso in un agguato, 26 anni al killer “pentito”

Operaio ucciso in un agguato, 26 anni al killer “pentito”

La Corte di Assise di Napoli (terza sezione, presidente Lucia La Posta) ha condannato a 26 anni di carcere il collaboratore di giustizia Antonio Pipolo, reo confesso dell'omicidio di Carlo Esposito, legato alla camorra del rione Ponticelli di Napoli e, soprattutto di Antimo Imperatore, un operaio trovatosi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il Giudice ha escluso l'aggravante dell'associazione a delinquere di tipo mafiosa, anche in relazione al metodo in cui è avvenuto l'agguato. Riconosciuta, invece, la sussistenza della premeditazione e delle attenuanti generiche. La sentenza è stata accolta da un applauso dei familiari. Imperatore era a casa del vero obiettivo dell'agguato per installare una zanzariera: venne colpito alle spalle da Pipolo che pochi istanti prima aveva ucciso Esposito, il vero obiettivo dell'agguato, colpendolo alle spalle mentre cercava di scappare. 

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