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23 Marzo 2024 - 07:54
Assoutenti chiede alle Prefetture di organizzare un Osservatorio. Napoli tra le città più care. Gli aumenti maggiori registrati per alimetari, uova di cioccolato e alberghi
NAPOLI. Quello di quest’anno rischia di essere il pranzo pasquale più caro degli ultimi dieci anni. Le prossime festività infatti saranno fortemente segnate da rincari che non risparmieranno nessun comparto, dai ristoranti al cibo per chi organizzerа il pranzo a casa, dai biglietti aerei alle tariffe degli alberghi. Lo afferma un'indagine di Assoutenti che analizza le spese a cui andranno incontro le famiglie italiane per queste festivitа.
Nonostante l'inflazione ufficiale si sia attestata allo 0,8%, diverse voci di spesa tipiche del periodo pasquale risultano in forte aumento, con un impatto significativo sulle famiglie napoletane e sarà molto difficile optare per situazioni più economiche. I prezzi in media sono rincarati del 4% rispetto allo scorso anno con picchi per l’Olio d'oliva che segna un +46,2%, frutta fresca, carne. Non escono indenni d questo salasso nemmeno le uova di Pasqua per cui meglio puntare sulla tradizionale colomba allora, visto che come sottolinea il Codacons in questo caso i prezzi appaiono sostanzialmente stabili sul 2023, con i produttori che non hanno praticato particolari rincari. Uova o colomba che sia a Napoli la spesa media per il pranzo pasquale è stata calcolata in un +3,9% rispetto al 2023. E non va bene nemmeno a chi ha deciso di trascorrere la domenica della Resurrezione al ristorante Considerando l'inflazione e i rincari, la Pasqua 2024 rischia di costare quasi 1 miliardo di euro in più alle famiglie italiane, e circa 36 euro in più alle famiglie partenopee.
A Napoli, l'impatto potrebbe essere ancora più pesante, a causa del costo elevato di alcuni beni e servizi. Le associazioni dei consumatori hanno quindi chiesto di istituire Osservatori territoriali antinflazione presso tutte le Prefetture per monitorare i prezzi e contrastare eventuali speculazioni. Non sarà facile infatti pianificare il menù pasquale in anticipo e acquistare i prodotti in offerta. Si tratta di un escamotage che potrebbe però, alla fine, portare ad un risparmio addirittura a due zeri. In questo Napoli dà una chance in più ai cittadini che possono anche fare parte della spesa nei mercati rionali dove il risparmio, su frutta, verdura e carne, è stato quantificato in alemno 40 euro per una famiglia di 4 persone. Optare per alternative più economiche per alcuni prodotti, come ad esempio la colomba al posto delle uova di Pasqua. Prenotare con largo anticipo i viaggi e gli spostamenti e mettersi d’accordo con un eventuale ristoratore qualche giorno prima scegliendo un menù che non dia sorprese. Oppure valutare la possibilità di cucinare a casa anziché mangiare al ristorante.
Sfruttare le iniziative gratuite o a basso costo organizzate nella città di Napoli. «In un contesto di difficoltà economiche, è importante essere consapevoli dei rincari e cercare di mettere in atto strategie per risparmiare. Con un po' di attenzione e di pianificazione, è possibile comunque vivere una Pasqua serena e piacevole» hanno ricordato le associazioni dei consumatori. Ma i rincari non si fermano agli alimentari. Per chi ha deciso di trascorrere la Pasqua in viaggio è bene sapere che gli hotel hanno tariffe in crescita del 9,1% a livello nazionale, si ferma al 7% a Napoli. «A conti fatti la Pasqua 2024 rischia di costare quasi 1 miliardo di euro in più agli italiani, circa 36 euro in più a famiglia spalmando i dati sull’intera popolazione residente – commenta il presidente CodaconsGabriele Melluso – Il nostro timore è che i prezzi dei beni alimentari tipici delle feste e le tariffe in ambito di trasporti e turismo possano subire un ulteriore scossone al rialzo nelle prossime settimane, con l’avvicinarsi della festività e per effetto della maggiore domanda da parte dei consumatori, aumenti che renderebbero la Pasqua degli italiani ancora più amara. Per questo ribadiamo la necessità di istituire Osservatori territoriali antinflazione presso tutte le Prefetture».
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