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27 Marzo 2024 - 08:35
Aggressione ad un attivista del WWF che con le sue denunce aveva intralciato gli affari in Penisola Sorrentina e stalking ad un giornalista: decreto di giudizio immediato per un imprenditore già condannato per camorra. Salvatore Langellotto, 54enne imprenditore edile con una condanna scontata per camorra, è ai domiciliari dallo scorso mese di gennaio, colpito in poche settimane da due ordinanze di custodia cautelare. La prima perché accusate dalla Procura di Torre Annunziata del violento pestaggio ai danni di Claudio d'Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, avvenuta a Sant'Agnello il 26 marzo dello scorso anno. Inoltre, carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata e agenti del commissariato di polizia di Sorrento, nel corso delle indagini coordinate dalla Procura oplontina è emerso che nelle scorse settimane Langellotto avrebbe reiterato minacce, anche nel corso di un servizio andato in onda al programma Le Iene, nei confronti di d'Esposito e del giornalista Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano, che aveva scritto un articolo sulla insolita benedizione dei nuovi mezzi della ditta dell'imprenditore, avvenuta sul sagrato della chiesa nel piccolo centro della Penisola Sorrentina. Nel frattempo, dopo le minacce subite, al giornalista Iurillo è stata assegnata la vigilanza della polizia e si costituirà parte civile con l'avvocato Salvatore Pinto. Secondo l'accusa, Langellotto avrebbe aggredito a calci e pugni d'Esposito, provocandogli lesioni guaribili oltre i 40 giorni, tra cui la frattura di una costola. L'aggressione sarebbe avvenuta "a causa di vecchi rancori legati alle numerose denunce presentate in passato dala vittima, in qualità di presidente del WWF Terre del Tirreno, a tutela dell'ambiente e del paesaggio della penisola sorrentina, che, ad avviso dell'indagato, avrebbero leso gli interessi imprenditoriali nel settore edile" come aveva scritto in una nota il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso.
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