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I delitti di Giaccio e Manna, scatta il blitz: 6 arresti

I delitti di Giaccio e Manna, scatta il blitz: 6 arresti

Fu scambiato per un'altra persona e sciolto nell'acido dal clan Polverino di Marano di Napoli: altri 3 arresti per l'omicidio di Giulio Giaccio. Risolto anche il delitto di Ponticelli: in carcere i tre presunti killer di Pasquale Manna, ucciso un anno fa nella periferia est di Napoli. Da stamattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a due misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, relative a due omicidi aggravati dal metodo mafioso.

Risolto l'omicidio di Giulio Giaccio, l'operaio di 26 anni che, nel luglio del 2000, venne ucciso per errore. Il suo corpo venne poi sciolto nell'acido. Già detenuti altri tre uomini, sono finiti in carcere altri tre indagati ritenuti nell'orbita del clan Polverino. Giaccio, che non aveva mai avuto nulla a che fare con la camorra, venne scambiato per un giovane che aveva importunato la sorella di un affiliato: per ucciderlo i criminali si finsero poliziotti e lo sequestrarono. I destinatari dei provvedimenti sono Salvatore Simioli, Raffaele D'Alterio e Salvatore De Cristofaro a cui si è giunti attraverso le dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia. Altri tre killer - che al 26enne dissero che erano dei poliziotti - sono attualmente sotto processo per questo efferato omicidio.

I carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata, poi, hanno arrestato 3 persone accusa dell'omicidio di Pasquale Manna, 58 anni, originario di Casalnuovo. Manna è stato ucciso un anno fa nella periferia est di Napoli. Il 58ennee sarebbe stato colpito mentre era in auto nei pressi di un distributore di carburanti nel territorio di Volla, in via Ravioncello. Nonostante fosse ferito, tentò la fuga ma arrivato a Ponticelli sarebbe morì per le ferite riportate. Manna cadde in un'imboscata nell'ambito della faida di camorra tra vecchi e nuovi clan di Ponticelli: era ritenuto al gruppo Rea-Veneruso. Gli arresti riguardano Francesco Rea, Luigi Romano e Giorgio Bilangia.

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