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27 Marzo 2024 - 09:26
POMIGLIANO. «I confronti tenuti negli stabilimenti di Mirafiori, Cassino e Pratola Serra hanno visto l’azienda comunicare 2.510 esuberi: Torino 1.560, Cassino 850 (di cui 300 in trasferta a Pomigliano) e Pratola Serra 100 esuberi. Queste “eccedenze” peseranno gravemente anche sulle aziende della filiera della componentistica. L’accordo sindacale sulle uscite incentivate in Stellantis, che non è stato firmato dalla Fiom, è un macigno sul piano di incontri convocati dal Ministro Adolfo Urso del Mimit con i sindacati, le Regioni e le imprese».
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità che sostengono che si tratta di «un piano per spegnere il lavoro» e chiedono alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni di convocare il Ceo del Gruppo, Carlos Tavares. «La situazione negli stabilimenti di Stellantis in Italia è in netto peggioramento: a Mirafiori continua l’utilizzo degli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione sulla 500 Bev e il contratto di solidarietà sulla linea della Maserati e in tutti gli altri siti aumenta la cassa integrazione per le lavoratrici e i lavoratori».
«Inoltre, sembra che Leapmotor abbia deciso di allocare la produzione della city car elettrica in Polonia e non a Torino. Tutta la narrazione dell’amministratore delegato Tavares sulla centralità dell’Italia per Stellantis è smentita dalle scelte concrete. La realtà vera è rappresentata da un programmato e drammatico disimpegno della multinazionale dal nostro Paese. Stellantis vuole incentivi per l’acquisto di auto elettriche, finanziamenti pubblici per l’efficientamento degli stabilimenti, agevolazioni per i costi energetici senza prendere alcun impegno, senza prevedere nessun nuovo modello, nessun investimento sullo sviluppo di ricerca e sviluppo, nessuna garanzia per gli stabilimenti che, intanto, vengono svuotati con le uscite incentivate». «Siamo ad una situazione di non ritorno che deve vedere tutte le organizzazioni sindacali, insieme alle lavoratrici e lavoratori affermano i due sindacalisti Fiom contrastare le strategie di un’azienda che più che una stella diventa un buco nero. Valuteremo le iniziative da intraprendere confrontandoci con tutte le organizzazioni sindacali e le lavoratrici e i lavoratori, ad ogni livello nazionale o di stabilimento, per informare e manifestare la nostra contrarietà alle scelte aziendali».
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