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28 Marzo 2024 - 08:00
NAPOLI. Escalation di rapine tra la periferia e l’hinterland orientali di Napoli, dopo la retata di luglio scorso entra finalmente nel vivo il processo di primo grado che vede alla sbarra la banda capeggiata da Giovanni D’Ambrosio. Per i sei imputati che hanno optato per il rito abbreviato il verdetto si preannuncia tutt’altro che soft. Nella requisitoria tenuta ieri mattina il pubblico ministero ha infatti invocato condanne per un ammontare di oltre 50 anni di reclusione. A rischiare grosso sono soprattutto le “menti” dell’organizzazione, che potrebbero andare incontro a pene persino superiori ai dieci anni. Queste, nel dettaglio, le richieste di condanna avanzate dal pm: Francesco Flessigno, 12 anni e 11 mesi di reclusione; Giovanni D’Ambrosio, 10 anni e 6 mesi; Tommaso Esposito e Massimo Cacciapuoti, 8 anni a testa; Alessio Taurino, 7 anni; Gennaro Grimaldi, 4 anni e 9 mesi. La posizione di Enrico Iale, unico ad avere fin qui ottenuto i domiciliari, è stata invece stralciata e verrà discussa nella prossima udienza. Toccherà adesso al collegio difensivo (composto dai penalisti Fabrizio De Maio, che assiste D’Ambrosio e Iale, Raffaela Mazzoli e Riccardo Moschetta) provare ad aprire una crepa in un quadro indiziario rivelatosi, almeno fin qui, granitico. Vincenzo Esposito “’o francese”, altro protagonista dell’inchiesta, ha invece optato per il dibattimento. Le indagini culminate negli arresti di luglio scorso erano partite da un raid avvenuto nell’ufficio postale di Ercolano, nel febbraio 2022. L’analisi dei filmati della videosorveglianza e le successive intercettazioni telefoniche e ambientali avevano portato all’identificazione di Vincenzo Esposito “’o francese”, ritenuto uno dei capi e promotori del sodalizio criminoso basato a Napoli, già agli arresti domiciliari all’epoca dei fatti per il furto e la ricettazione del preziosissimo dipinto “Salvator Mundi” di scuola leonardesca poi battuto all’asta a New York per 450 milioni di dollari, e dei suoi aiutanti nel ruolo di organizzatori. Gli agenti, su delega della Procura, avevano eseguito così un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di sette persone gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, mediante l’utilizzo di armi da fuoco. L’inchiesta ha permesso di ricostruite i colpi ai danni degli uffici postali di Mondragone, Scafati (tentata), Castel Volturno, Napoli (via Gomez D’Ayala) e Marano, avvenute, rispettivamente, nei mesi di febbraio, aprile, novembre 2022 e febbraio 2023. Inoltre, sono stati individuati gli autori di due rapine consumate in danno della Banca Bper di Volla, dove sono stati rubati piu’ di 270.000 euro, e Intesa San Paolo di Napoli (via Nazionale delle Puglie), dove sono stati sottratti più di 140.000 euro, avvenute nei mesi di aprile ed agosto 2022. Gli eventi sono stati preceduti da preliminari e accurati sopralluoghi e l’esecuzione è avvenuta attraverso travisamenti originali, anche con l’ingegnoso utilizzo di abiti femminili.
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