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Luigi Massa e la Tangenziale: pronti alle sfide del futuro

Luigi Massa e la Tangenziale: pronti alle sfide del futuro

NAPOLI. Luigi Massa, Amministratore Delegato di Tangenziale di Napoli da marzo 2020 si è laureato in Ingegneria Civile sezione Edile con il massimo dei voti presso la facoltà di Ingegneria della Federico II di Napoli e dopo le prime esperienze lavorative in varie società entra a far parte del gruppo Autostrade per l’Italia (Aspi). Da maggio 2021 è stato anche Amministratore Delegato di Autostrade Meridionali S.p.A, società anch’essa del Gruppo Aspi. «Nasco a Bacoli, in piena terra Flegrea, luoghi di scorci paesaggistici mozzafiato e intrisi di storia risalente all’epoca dei greci e dei Romani e di cui ancora oggi si conservano pregiati monumenti che raccontano millenni di storia». «La svolta lavorativa l’ho avuta nel 1996, quando inizia la mia esperienza nel mondo delle autostrade che tuttora continua. Fui assunto in Sam, Autostrade Meridionali dove fondamentalmente mi dedicai al progetto di ammodernamento della Napoli Salerno. Nel 2001 venni nominato dirigente».

Ebbe così inizio la sua carriera nel mondo autostradale.

«Si, continuai infatti ad occuparmi dell’ampliamento dell’autostrada A3 con la responsabilità di tutta la parte tecnica della società occupandomi sia dei lavori di ampliamento sia della manutenzione sia dell’evoluzione tecnologica dell’infrastruttura».

Nel 2003 il gruppo Autostrade per l’Italia, le chiese di occuparsi anche di un’altra società del gruppo: la Tangenziale di Napoli fino a che nel 2009 le viene affidato un ulteriore importante incarico presso la Società Autostrade Tirrenica spa, sempre del gruppo Autostrade per l’Italia.

«Esatto. Una nuova sfida. Si trattava di un nuovo progetto di costruzione e mi sono occupato nello specifico della progettazione di questa autostrada la SAT -Livorno Civitavecchia-. Nel 2010, poi, fui nominato Direttore Generale. Lavoravo tra Roma e Livorno».

Nel 2012 il suo ritorno in Tangenziale come Direttore Generale.

«Per un certo tempo, lavoravo contemporaneamente ai vertici di Sat e di Tangenziale di Napoli, dove mi sono occupato dei primi lavori di ammodernamento. Nel 2016 lasciavo la Tangenziale di Napoli e mi dedicai solo alla Sat. Nel 2020, dopo l’importante esperienza vissuta in Sat sono ritornato in Tangenziale di Napoli con l’attuale incarico di Amministratore Delegato».

Che cosa fa in questa nuova veste?

«Oltre a tutte le attività ordinarie necessarie per la gestione di un’autostrada cittadina complessa quale Tangenziale di Napoli, è in corso di realizzazione il nuovo ammodernamento con un -Piano lavori 2022-25- per rinnovare completamente la nostra autostrada. L’80% delle infrastrutture principali nazionali sono nate intorno agli anni Settanta quando si costruiva con tecnologie, materiali e norme diverse anche in materia di mobilità e di rischio sismico. Anche il traffico era diverso da quello di oggi, in modo particolare quello pesante perché non esistevano i bisonti della strada. In Tangenziale, in particolare, da 80mila veicoli al giorno siamo passati a 240mila. Ciò ha reso indispensabile fare un check up delle opere più importanti di questa infrastruttura che, non dimentichiamo, costituisce anche la via di fuga individuata dal piano di emergenza dei Campi Flegrei. Per questo, dalla mia nomina ad amministratore delegato, stiamo lavorando insieme all’Università Federico II sulla nuova progettualità che riguarda gli adeguamenti strutturali di tutti i viadotti della tratta e delle gallerie e stiamo mettendo in atto anche un piano di ammodernamento in linea con la transizione energetica. La sicurezza e l’ecosostenibilità sempre di più come must per il futuro. Uno degli obiettivi è rendere le nostre strutture autonome ed ecologiche da un punto di vista energetico. All’Arenella stiamo già realizzando il primo casello autosufficiente dal punto di vista energetico la cui produzione è tutta green (solare) con notevole abbattimento di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Stiamo lavorando anche sull’upgrade delle gallerie ed i viadotti. Abbiamo già installato presso due delle nostre stazioni di servizio colonnine fast per la ricarica rapida dei veicoli elettrici».

Si parla di A.I., intelligenza artificiale. Come state approcciando questa realtà?

«Non possiamo ignorare che l’I. A. già fa parte delle nostre vite e sempre di più lo sarà in futuro. Già oggi bordo delle autovetture esistono apparati che consentono alcune operazioni in automatico (frenata, mantenimento della carreggiata ecc). Dobbiamo essere al passo e stiamo già sperimentando alcune applicazioni quali il pagamento del pedaggio senza apparato di bordo (telepass), ma attraverso la lettura della targa. Naturalmente è solo l’inizio di un procedimento lungo e complesso. L’importante è che la tecnologia, la scienza siano sempre al servizio dell’uomo per fini positivi».

Qual è il suo obiettivo oggi?

«Portare a termine l'intero intervento di ammodernamento che richiede un grande impegno tecnologico economico e finanziario e lasciare ai napoletani e non solo una Tangenziale più moderna, più ecosostenibile e più sicura».

Cosa rappresenta per lei la Tangenziale di Napoli?

«Un’infrastruttura di primaria importanza per la città metropolitana partenopea e una risorsa imprescindibile per la mobilità urbana e per il collegamento con il resto d'Italia. Grazie ad essa, a cui sono molto legato professionalmente ed emotivamente, mi preme ricordarlo si accede alla grande rete autostradale nazionale».

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