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Troppi B&B, volano gli affitti a Napoli

Troppi B&B, volano gli affitti a Napoli

Il capoluogo campano registra ricari con percentuali a due cifre. «I centri storici si stanno spopolando»

NAPOLI. Prosegue la crescita dei prezzi degli affitti in Italia saliti, a fine febbraio 2024, del 10,1% su base annua e del 3,1% su base semestrale. Il canone richiesto da chi desidera locare un immobile nel Bel Paese è arrivato così a superare un prezzo medio al metro quadro di 13 euro. A dirlo, sono i dati dell'Osservatorio Affitti a cura di Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, specializzata in analisi di mercato e data intelligence, che ha esaminato l'andamento di prezzo, domanda e offerta del mercato immobiliare degli affitti rispetto ai 6 e ai 12 mesi precedenti.

Non è però Milano a detenere il primato nell'aumento dei canoni di locazione. A occupare il gradino più alto del podio è infatti Firenze (22,2 euro/mq), che ha fatto registrare un incremento del valore degli affitti del 21,7% rispetto a febbraio 2023, sorpassando così il capoluogo lombardo. Spostandoci al Sud, molto interessante è il caso di Bari, che tra i grandi capoluoghi del Meridione è quello che è salito di più nei canoni, facendo meglio di Napoli. Il capoluogo pugliese ha guadagnato il 18% circa nei 12 mesi, con i prezzi medi al metro quadro che arrivano a 11,7 euro/mq mentre il più grande centro campano ha conosciuto un aumento del 13% circa nell'anno, spingendo il prezzo medio delle locazioni a 14,2 euro/mq.

Allargando poi l'indagine a tutti i grandi capoluoghi italiani, si nota come siano proprio queste aree ad aver performato meglio, a livello di aumento dei canoni, rispetto sia ai piccoli capoluoghi che ai piccoli centri. Su base annua, i primi hanno registrato un +14,3%, raggiungendo un prezzo medio di 17,7 euro/mq, mentre i secondi e i terzi si sono fermati rispettivamente a 9,1 e 10,1 euro/mq. I piccoli centri sono anche gli unici ad aver registrato un calo, pur minimo, dei prezzi, nel semestre che va da settembre 2023 a febbraio 2024 (-0,3%). Oltre al prezzo, l'osservatorio mostra una crescita anche di domanda e offerta di case in affitto nei 12 mesi analizzati, ma a due velocità diverse.

Lo stock disponibile sul mercato è aumentato infatti del 10,5%, a fronte di un +3,6% per la domanda. Guardando ai capoluoghi, si osservano trend differenti, su base annua, tra grandi e piccoli: nei primi, sono salite sia domanda (+5,7%) che, soprattutto, offerta (+20% circa), mentre nei secondi è crollata l'offerta (-22,7%), a fronte di una richiesta rimasta pressoché stabile (+0,7%). Tra le singole città, spiccano gli incrementi nell'offerta di Milano, +83% circa su base annua, e di Bologna, poco sotto il 77%, a fronte di una domanda calata in entrambi i casi.

Troviamo invece una richiesta di case in affitto superiore alla media nazionale a Roma, +53,5% sull'anno precedente, e Napoli, +52% circa rispetto a febbraio 2023. «I dati dell'osservatorio non devono sorprendere, perché evidenziano una volta di più quanto il mercato delle locazioni in Italia sia in costante crescitaafferma Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.itIn un contesto di difficile congiuntura economica come quello che stiamo vivendo, con prezzi di vendita che non mostrano segni di arresto e tassi ancora alti seppur in calo, comprare casa diventa una scelta meno accessibile. Tuttavia, un aumento dell'interesse, e quindi della domanda, traina i prezzi delle locazioni al rialzo».

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