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07 Aprile 2024 - 08:00
NAPOLI. Una capitale che può dare un nuovo apporto all’Europa nel Mediterraneo, per una nuova politica di sviluppo. Grazie alle sue Università, centri di ricerca e d’innovazione, Napoli può essere un ponte tra l’Europa e il Mediterraneo. Per questo una politica del Mezzogiorno «come grande ponte dell’Europa sul Mediterraneo dev’essere, soprattutto, una politica europea oltre che una politica nazionale».
«IL SUD SEMPRE PIÙ CENTRALE, NAPOLI DEVE AVERE UN RUOLO IMPORTANTE». È il ruolo che per la città disegna il sindaco, Gaetano Manfredi (nella foto). Un ruolo che oggi più che mai appare favorito dal fatto che «l’asse economico e geopolitico dell’Europa, a causa di vari fenomeni, si sta orientando verso Sud». In questo rinnovato scenario Napoli «può e deve avere un ruolo importante, ma non può farlo da sola», avverte il sindaco.
LA CITTÀ PONTE TRA EUROPA E AFRICA. L’occasione è costituita dall’evento significativamente intitolato “Agenda Sud 2030. Dove l’Europa incontra il Mediterraneo”. In un momento delicato sul piano geopolitico, ci sono nuove opportunità per Napoli grazie alla sua posizione strategica di ponte tra Europa e Africa.
«UN’OCCASIONE DA NON SPRECARE». Un evento che serve anche a fare il punto sul momento di grande trasformazione che la città e la Campania intera stanno vivendo: «Gli indicatori economici sono positivi, il Pil è cresciuto così come l’export. Quella che si presenta oggi è un’occasione storica per Napoli e per l’intero Mezzogiorno. E non bisogna assolutamente sprecarla», chiosa il primo cittadino partenopeo.
MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA CLASSE DIRIGENTE. In video collegamento al convegno promosso dalla fondazione Merita alle Gallerie d’Italia, Manfredi si sofferma sulla necessità che «il Mezzogiorno abbia finalmente delle classi dirigenti che scommettano il loro futuro politico sulla qualità dell’amministrazione, sulla modernizzazione dell’amministrazione e anche sulla negazione di un modello di governo fatto di intermediazione politica che è stata la grande rovina del Sud negli ultimi decenni». Per Manfredi è una battaglia «che si deve fare, anche se negli ultimi anni ci sono stati miglioramenti».
«ELIMINARE I RESIDUI DI POLITICA CLIENTELARE, È UN TEMA BIPARTISAN». Parole che introducono quasi in automatico le vicende che vedono coinvolti in queste ore esponenti politici del centrosinistra in Puglia, con accuse di presunte compravendite di voti che fanno riemergere le peggiori stagioni del passato. Per questo il sindaco di Napoli non esita ad evidenziare che «esiste ancora un residuo di politica, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, ancora legato a vecchi modelli di intermediazione politica, di formazione del consenso con modelli clientelari ed è quello che dobbiamo combattere. È un tema che deve essere bipartisan», spiega.
«OFFERTA POLITICA IN CUI RICONOSCERSI». Commentando poi la rottura tra Pd e M5S a Bari, seguita proprio alle ultime inchieste giudiziarie, Manfredi evidenzia quella che è una sua vecchia convinzione: «I conflitti che ci sono oggi tra il Pd e il M5S, spesso sulla scelta di nomi, derivano anche dal fatto che non si è riusciti a costruire un’offerta politica, soprattutto a livello nazionale, in cui tutti si riconoscano, naturalmente con le distinzioni ma in maniera chiara e sincera».
«NUOVA VISIONE PROGRESSISTA». Manfredi delinea quindi per il campo largo la necessità di una visione progressista che sappia coniugare «un modello di crescita sostenibile con una capacità di inclusione sociale che oggi è indispensabile e il Sud è il luogo in cui questo si deve realizzare. Abbiamo la necessità di garantire crescita, reddito e di avere una crescita in grado di ridurre i divari: la vera palestra di una nuova offerta progressista è proprio il Sud».
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