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10 Aprile 2024 - 09:09
Di nuovo, all’interno del rudere, ci sono delle controsoffittature installate che illudono sull’imminente accelerazione dei lavori di riqualificazione e un grosso lucchetto che riporta subito alla triste realtà di una struttura melanconicamente abbandonata. Di antico c’è la speranza della cittadinanza, soprattutto quella giovanile, di poter un giorno finalmente varcare nuovamente la soglia d’ingresso per gustarsi un film o essere protagonisti di attività culturali e ludiche. Per l’ex cinema Maestoso di via Domenico Minichino di Barra, acquisito al patrimonio comunale da un privato che era il soggetto gestore, la rinascita sembra non arrivare mai. Chiuso agli inizi degli anni Duemila, uno dei punti di riferimento del quartiere orientale è imprigionato nella fitta rete delle varie progettualità per il suo recupero, sinora senza un reale sbocco. L’idea che ha preso piede è quello di creare un centro polifunzionale da circa 250 posti in cui tenere laboratori con protagonisti i ragazzi della zona. Il percorso per la riapertura può definirsi a dir poco tormentato. L’odissea parte con il primo step per i lavori avviato addirittura nel 2001 quando il cinema Maestoso aveva smesso di esistere: circa un milione e mezzo di euro con alcuni interventi terminati nel 2008. Per circa un lustro, sino al 2013, gli operai non mettono praticamente mai piede nell’ex cinema Maestoso, tranne che per riparare delle infiltrazioni idriche per eliminare ogni pericolo di compromettere la tenuta della struttura di via Minichino. Nel 2015 ecco un altro stanziamento da 1,2 milioni di euro per rifare l’impiantistica con i lavori appaltati soltanto nel 2018, tre anni dopo. Nel 2021 il Comune di Napoli stanzia altri 900mila euro connessi al secondo stralcio del progetto oltre a 3,8 milioni di euro per il suo recupero: fondi che attualmente, però, non si sa se e quando verranno effettivamente utilizzati. Al di là dei numeri, dei soldi destinati, di sopralluoghi e dei rattoppi, Barra ancora oggi non ha un centro d’aggregazione e la fila di cassonetti dei rifiuti dinanzi all’ingresso - sulle mura c’è pure un manifesto funebre che forse ci sta bene vista l’attuale condizione dell’edificio - è l’ennesimo schiaffo alla memoria di un cinema considerato tra i più prestigiosi della periferia napoletana. Quando bisognerà ancora attendere? Il quesito resta inevaso, l’incertezza regna. «Quando funzionava, il cinema garantiva un ottimo passaggio di persone e anche di potenziali clienti per noi commercianti del posto. Era tutto illuminato, l’atmosfera era magica. La riapertura sarebbe una panacea anche per noi» afferma Ciro, che gestisce una macelleria proprio di fronte all’e cinema. L’esercente insiste: «Sappiamo anche noi che i lavori si sono fermati. Qualche sopralluogo c’è stato, ma della riapertura non sappiamo nulla. Ci sentiamo un po’ trascurati, qui a Barra mancano i centri di aggregazione ma di certo non manca la microcriminali tà». Michele, pensionato che ha appena buttato il suo sacchetto della spazzatura, si dice «sfiduciato. Vorrei vederlo di nuovo aperto il cinema, ma non ci credo tanto. A volte ci venivo qui negli anni ’70, quando i giovani venivano coinvolti nella vita pubblica. Oggi non si vede nulla». Né un film, né una rappresentazione teatrale e soprattutto la fine dei lavori.
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