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13 Aprile 2024 - 09:21
I residenti di via Serapide rimarcano che lo sversatoio si trova a pochi metri dal Palazzo della Regione e dal ritrovato Monte Echia. Dall’alto gettano immondizia, bottiglie e sacchetti di umido. L’ultima bonifica risale al periodo pre-Covid
NAPOLI. Via Serapide, emergenza sanitaria in pieno centro davanti al palazzo dell’mministrazione regionale e a pochi metri dal Monte Echia. Rifiuti, sacchetti di spazzatura, bottiglie di plastica vengono lanciati dall’alto dei balconi. In via Serapide a Santa Lucia i resti di uno stabile raso al suolo durante i bombardamenti aerei del 1943sono una bomba ecologica. Un paradosso ma la cruda realtà di uno spazio divenuto una discarica abusiva a pochi passi dal palazzo della Giunta della Campania. Con l’aumento delle temperature la vivibilità e la sicurezza igienico-sanitaria dei cittadini è a rischio. La denuncia dell’incresciosa vicenda mossa da alcuni residenti è corredata da un dossier fotografico dove sono ben visibili sacchetti dei rifiuti, bottiglie di plastica e persino uno stendibiancheria. «L’inciviltà e l’indifferenza per l’ambiente ormai si sono impadronite della nostra Napoli. Non è giusto lasciare impuniti i criminali dell’ambiente. Per questo chiediamo una bonifica del luogo e videocamere» tuonano i residenti.
Poco prima del periodo Covid fu attivata una task force di cittadini e consiglieri municipali per ripulire quegli spazi con la collaborazione di Asia per portare via sterpi e rovi. Ma a distanza di anni il problema si ripresenta puntuale. L’antico rudere di via Serapide, più noto come “d‘e case carute” è di proprietà privata e non comunale, ma le strade sono di competenza municipale. Il problema igienico sanitario alimenta blatte e topi ma quella struttura potrebbe trasformarsi in una risorsa e in presidio di legalità per il territorio. Anna Bruno, consigliera municipale e presidente della Commissione Manutenzione Prima Municipalità ritiene che «quella struttura potrebbe trasformandosi in luogo di deterrenza per la criminalità.
Nel quartiere San Ferdinando, dove esiste solo la Parrocchia, unico ammortizzatore sociale del quartiere, mancano servizi per giovani e anziani, e scuole medie. Anni fa fu approvato un atto amministrativo tuttora agli atti in cui si chiedeva all’amministrazione comunale l’esproprio per pubblica utilità laddove mancano gli oneri di manutenzione, di pagamento tasse e così via per la riqualificazione di un luogo in una posizione ad alto potenziale economico, commerciale, turistico e residenziale». In pratica il Comune, e in ultima istanza il sindaco deputato alla salute e al decoro, può agire in danno e procedere alla manutenzione ordinaria, a fronte della negligenza dei privati.
Da pochi giorni è stato inaugurato dopo venti anni l’ascensore pubblico di Monte Echia che collega Santa Lucia con il Chiatamone per godere di un panorama stupendo sul Golfo di Partenope. I residenti e i cittadini sono penalizzati, tutti devono pagare il biglietto di euro 1,30. «Non è pensabile, è penalizzante per chi lo può utilizzare tutti i giorni come arteria di collegamento per attraversare tutta la città. Non è un ascensore turistico ma un ascensore di pubblica utilità e come tutti gli ascensori di Napoli deve restare gratuito» conclude Bruno.
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