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19 Aprile 2024 - 08:07
La procura lancia un nuovo, pesantissimo assedio ai ras della droga di Napoli Est. Dopo la retata che a ottobre scorso aveva portato all’esecuzione di 31 arresti in seno alla holding criminale che fa capo alle famiglie De Luca Bossa, Minichini, Casella, Rinaldi e Aprea, ieri mattina è entrato nel vivo il processo di primo grado che si sta celebrando con il rito abbreviato. Di assoluta consistenza le richieste di condanna avanzate dal pm Rossi, che ha invocato fino a vent’anni di carcere per i capi del cartello, per un totale di oltre due secoli e mezzo di reclusione. Queste, nel dettaglio, le richieste di pena: Luigi Austero, 4 anni; Nicola Aulisio, 18 anni; Roberto Boccardi, 8 anni; Vincenzo Corrado, 3 anni e 6 mesi; Ciro Cotugno, 13 anni; Michele Damiano, 14 anni; Maria D’Amico, 5 anni; Umberto De Luca Bossa, 4 anni; Antonella De Stefano, 13 anni; Francesco Paolo Di Dato, 13 anni; Elisabetta Esposito, 12 anni; Ciro Esposito, 12 anni; Ciro Ferraro, 10 anni e 4 mesi; Vittorio Folliero, 5 anni; Mariarca Gala, 6 anni; Salvatore Guasco Russo, 7 anni e 4 mesi; Youseff Hathroubi, 3 anni e 6 mesi; Immacolata Fallace, 7 anni e 4 mesi; Alessandro Ferlotti, 4 anni; Maria Lazzaro, 13 anni; Vincenza Maione, 20 anni; Michele Minichini, 6 anni; Martina Minichini, 5 anni; Gilda Musella, 7 anni e 6 mesi; Gabriella Onesto, 20 anni; Raffaella Pelliccia, 3 anni e 6 mesi; Giuseppe Righetto, 18 anni. Toccherà nelle prossime udienze al collegio difensivo (avvocati Leopoldo Perone, Salvatore Impradice, Antonio Del Vecchio, Antonella Regine) provare ad aprire uno squarcio in un quadro indiziario fin qui rivelatosi granitico. La sentenza è attesa per fine luglio. L’inchiesta sul superclan De Luca Bossa-Minichini-Casella-Rinaldi-Reale era culminata nell’esecuzione di 31 misure cautelari su 55 indagati. Tra le persone coinvolte figurano ras, esponenti di spicco dei gruppi malavitosi e personaggi altrettanti noti, tra cui Giuseppe ed Emmanuel De Luca Bossa, Michele Minichini con la sorella Martina, Giuseppe Righetto detto “Peppe ’o blob” e Maria D’Amico, sorella della boss Nunzia detta “’a passilona”. Accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di numerosi episodi di detenzione illecita, tutti aggravati dal mafioso. Le piazze di spaccio scoperte sono quelle in piazza De Gasperi, in piazza Comunale Miranda e piazza Cozzolino lotto 10. Una di esse era gestita da Gabriella Onesto, una delle donne di maggior peso malavitoso tra le indagate. Minichini sosteneva di aver saputo che i narcos evacuavano la droga con un cocktail di succo di frutta e latte caldo. L’ordinanza compendiava gli esiti di una vasta attività cominciata nel 2016, dopo un sequestro di stupefacente e di alcuni manoscritti in una delle abitazioni in cui veniva gestito lo spaccio. Un secondo segmento di attività è partito a settembre 2020 dopo alcuni atti intimidatori verso cittadini di Ponticelli, ai quali veniva chiesto denaro in cambio del mantenimento o dell’ottenimento di alloggi popolari.
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