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23 Aprile 2024 - 08:58
È uno tzunami quello che sta investendo la scuola Maiuri, dove alcuni studenti hanno applaudito durante la scena dell'omicidio del giornalista Giancarlo Siani nel film Fortapasc. Il giornalista di inchiesta, per anni corrispondente de Il Mattino, fu ucciso dalla camorra nel 1985, per volere di Totò Riina, capo di Cosa nostra. Tra i primi a commentare quanto avvenuto ovviamente c’è Paolo Siani, fratello di Giancarlo, che con poche parole ha detto che nessuno mai dovrebbe spiegare perchè non si applaude mai per la morte di un altro uomo, di nessun uomo. «Davanti alla morte si resta in silenzio, questo neppure va spiegato - ha postato su Fb - Ma se invece accade, se alcuni ragazzi, pochi, molto giovani, di una scuola che si sta impegnando per far crescere in loro il senso della legalità e della giustizia, applaudono alla morte violenta e quindi scelgono di stare dalla parte di chi spara, c’è bisogno che noi tutti, ci si interroghi sul perché. Adesso, subito, prima che sia troppo tardi. Non possiamo far finta di nulla, dobbiamo intervenire, spiegare, raccontare, e lo dobbiamo fare con più forza, più veemenza, più coraggio, più passione, tutti. Perché ci riguarda tutti. La sensibilizzazione contro le mafie e la violenza non è mai abbastanza, non possiamo arrenderci, neanche per un attimo» ha concluso. «Una scena inaudita sentire gli applausi alla scena della morte di Siani, un professionista di valore che cercava la verità sui fatti di cronaca che insanguinavano il Sud, scena che rappresenta un fallimento didattico ed educativo. - Commenta con sconforto Antonio Affnita, Direttore Generale del Moige - Un episodio avvilente che ci auguriamo sia un caso isolato». A poche ore da quanto avvenuto anche il ministro Valditara aveva espresso rammarico, preoccupazione e sdegno: «La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità, è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa. Per questo la gravità del gesto di applaudire all'efferato assassinio camorristico di Giancarlo Siani, mi sconcerta e mi preoccupa. Oggi stesso intendo quindi agire per fare piena luce sul'accaduto». Ha detto il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. «Ritengo che episodi come quello di Napoli, in cui si applaude la fine di un giornalista coraggioso, siano non solo da stigmatizzare, ma richiedono anche che si intervenga con le misure formative che ha la scuola» ha confermato il presidente Anp, Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi, commentando l'episodio, avvenuto qualche giorno fa. «Nelle misure formative - continua - rientra anche un percorso di rieducazione per quei ragazzi che - o per una sciocca e stolta goliardia o per intendimenti negativi - intendono osannare situazioni che, invece, richiedono una condanna unanime . Per cui ben vengano delle misure di intervento su questi ragazzi in maniera che capiscano che, di fronte a episodi gravi, la scuola intende intervenire. Altrimenti non faremo altro che lagnarci per cose negative senza aver alcuna capacità di intervento. La scuola deve intervenire, naturalmente con la fermezza che richiede qualsiasi misura rieducativa che abbia però un valore formativo».
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