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Movida “molesta”, per la prima volta c’è un ricorso al tribunale

Movida “molesta”, per la prima volta c’è un ricorso al tribunale

NAPOLI. Un ricorso d'urgenza al tribunale per richiamare il Comune di Napoli al ripristino delle regole di salvaguardia della salute pubblica contro la movida molesta. È questa l'iniziativa, innovativa, che hanno intrapreso per la prima volta a Napoli i cittadini della zona di Cisterna dell'Olio che da anni subiscono il disagio della convivenza notturna con oltre 35 locali aperti in poche centinaia di metri nelle stradine tra piazza Dante e piazza del Gesù. Il ricorso al tribunale dei residenti, affiancati nella protesta dal Comitato per la vivibilità cittadina, segue una serie di incontri con rappresentanti della Giunta comunale in cui «gli impegni presi - denunciano in una nota - sono stati disattesi. La salute pubblica - spiega Gennaro Esposito, presidente del Comitato - è garantita come diritto inviolabile dall'articolo 2 della Costituzione e la sua garanzia prevale su qualsiasi interesse commerciale». «Con questo ricorso - si legge nella nota del comitato cittadino - così come già accaduto a Como contiamo che il tribunale imponga al Comune di adottare, con somma urgenza e senza discrezionalità di sorta, tutte le misure urgenti su orari di apertura e di possibilità di asporto, numero di licenze e occupazione del suolo pubblico fattori che influiscono direttamente con gli assembramenti della movida ed il conseguente caos notturno». Per i residenti della stretta via che collega piazza del Gesù con piazza Dante è dunque tempo di contrmisure serie senza attendere le belle giornate quando scoppierà il caldo e la movida molesta. Il ricorso fa seguito ad una petizione inviata al sindaco lo scorso ottobre, nella quale si richiedevano diverse misure per tutelare la vivibilità del centro storico come il divieto di utilizzare i dehors dopo le 23, il divieto di installare diffusori acustici nell'area esterna, predisposizione di un servizio d'ordine da parte degli esercenti. Per esposito «è un peccato che i residenti del centro antico si siano dovuti rivolgere al tribunale per ottenere le stesse misure che il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha già annunciato per contrastare la movida selvaggia. In tutte le capitali europee esistono regole precise per tutelare i diritti dei cittadini».

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