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Un clan al ponte di comando, i Sequino si riprendono il Rione Sanità

Un clan al ponte di comando, i Sequino si riprendono il Rione Sanità

La sparatoria del 5 marzo nella zona delle Fontanelle, storicamente territorio sotto l’influenza dei Vastarella, inizialmente aveva fatto pensare a una ripresa della guerra di camorra nel rione Sanità. Ma poi lo sviluppo delle indagini ha ridimensionato l’episodio, pur grave, escludendo collegamenti con la criminalità organizzata. La quale avrebbe subito negli ultimi due anni un cambiamento tanto profondo quanto silenzioso: da più gruppi in contrasto tra loro a uno solo strutturato come tale, i Sequino, considerando che gli arresti hanno decapitato o quantomeno scompaginato gli altri. Prova ne è (incrociando le dita) l’assenza di fatti di sangue o sparatorie e non solo: da tempo non si registra nemmeno una stesa. Il nuovo scenario della criminalità nel quartiere caro a Totò è stato delineato nelle ultime mappe delle forze investigative partenopee, coincidenti tra loro con poche sfumature di differenza.  Le guerre di camorra risalenti a prima del Covid hanno lasciato il posto prima a un’invasione dei Mazzarella, senza colpo ferire, e poi alla situazione attuale con il gruppo Sequino ritenuto al momento più forte. Sia i Vastarella che i Mauro e gli Esposito-Genidoni avrebbero sostanzialmente fatto un passo indietro dopo le inchieste della procura antimafia culminate nell’arresto dei personaggi principali dei due clan, per la maggior parte legati all’alleanza di Secondigliano.   A grandi linee l’ultima mappa di camorra è simile alla precedente nella constatazione dei due grandi blocchi che dominano il panorama criminale di Napoli e provincia: da un alto l’Alleanza di Secondigliano e dall’altro i Mazzarella con i rispettivi gruppi satellite. Ma se si legge attentamente l’analisi degli investigatori qualcosa si è mosso soprattutto nel centro storico della città, soprattutto nei vicoli della parte più antica. A cominciare dal rione Sanità, dove i luogotenenti della cosca Mazzarella si sono insediati andando a coprire una parte consistente del vuoto lasciato dai clan storici. Tornando alla stesa di via Fontanelle, gli investigatori sarebbero vicini alla soluzione del caso. Non si tratterebbe di una storia di criminalità organizzata, ma di un altro episodio collegabile a contrasti tra due nuclei familiari per una storia sentimentale controversa che riguarderebbe un uomo e  una donna. La polizia, che indaga sulla vicenda con la Squadra mobile della questura e la squadra giudiziaria del commissariato San Carlo Arena, almeno per il momento esclude l’ipotesi di un ritorno alle tensioni tra clan del Rione Sanità e batte la pista dei “botta e risposta” slegati da contesti camorristici. Senza ovviamente nulla togliere ala gravità del caso.  Il litigio pregresso alla base dell’ultimo episodio risalirebbe a più di un anno fa. La segnalazione di spari in via Fontanelle è giunta al 113 nella prima serata di mercoledì.  L’allarme è scattato con una telefonata anonima e sul posto sono subito accorsi i poliziotti delle Volanti Upg e del commissariato San Carlo Arena.

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