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Rincaro dei prezzi, fuga dalla città: Napoli perde pezzi

Rincaro dei prezzi, fuga dalla città: Napoli perde pezzi

NAPOLI. L'Italia tra il 2022 e il 2023 si è mostrato un paese in movimento, dove le persone scelgono di trasferirsi alla ricerca di una vita migliore. Tra i dati più interessanti emerge la fuga dalle grandi città, in favore di centri più piccoli e a misura d'uomo, spesso situati nelle aree verdi e con buoni collegamenti con le città metropolitane. Napoli non fa eccezione: il capoluogo campano ha visto un saldo migratorio negativo di 3.632 persone nell'ultimo anno. Chi ha scelto di restare in Campania ha preferito spostarsi verso comuni con meno di 65mila abitanti, attratti da costi più accessibili e da una migliore qualità della vita. Quali sono le città che hanno guadagnato residenti? Tra le più interessanti troviamo Aversa, situata a nord di Napoli, ha beneficiato della sua posizione strategica e della presenza di diverse aziende e università. Caserta: nonostante i problemi legati alla Terra dei Fuochi, ha visto un leggero aumento di residenti, attratti dai prezzi più bassi delle case e dalla vicinanza al mare. Benevento: città universitaria in crescita, ha saputo attrarre giovani grazie al suo ricco patrimonio storico e culturale e alla presenza di diverse facoltà. Salerno: città costiera con un clima mite, ha visto un aumento di residenti provenienti da altre regioni d'Italia, attratti dalla qualità della vita e dalle bellezze paesaggistiche. Discorso a parte merita Castel Volturno dove si confermano i trasferimenti di residenza. Castel Volturno, in provincia di Caserta, troppo spesso, soprattutto nel passato, noto per episodi di criminalità diffusa e immigrazione irregolare. Il centro urbano ha chiuso gli ultimi 12 mesi con un saldo positivo di 755 nuovi residenti provenienti da altri Comuni, in linea con i 750 guadagnati nel 2021: paese di seconde case di napoletani, affacciato sul mare, dopo la pandemia in tanti lo hanno scelto per trasferirci la residenza principale. «I motivi che spingono le persone a preferire città più piccole sono diversi. Ricerca di verde e tranquillità: dopo la pandemia, molti desiderano vivere in un ambiente più naturale e meno caotico. Costo della vita: le grandi città sono spesso molto costose, sia per quanto riguarda l'affitto che per i beni di prima necessità. Servizi: i centri più piccoli offrono spesso servizi di qualità a misura d'uomo, come scuole, ospedali e trasporti pubblici efficienti. Smart working: l'aumento del lavoro agile ha reso possibile vivere in luoghi più distanti dalle grandi città, senza rinunciare a un lavoro ben retribuito» ha elencato sommariamente Maurizio Marco, sociologo. Il futuro delle città campane è difficile prevedere. Tuttavia, è chiaro che la tendenza alla fuga dalle grandi città è in atto e che continuerà a influenzare il panorama demografico della regione. Le città che sapranno adattarsi a questo cambiamento e offrire ai cittadini una vita migliore avranno maggiori possibilità di successo. «Napoli, in particolare, ha tutte le potenzialità per diventare una città attrattiva: un ricco patrimonio storico e culturale, un clima mite, una posizione strategica nel Mediterraneo e una popolazione giovane e dinamica. Se la città saprà investire in infrastrutture, servizi e qualità della vita, potrà diventare un punto di riferimento per chi desidera vivere in un ambiente bello, sicuro e a misura d'uomo» ha ricordato Marco.

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