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05 Maggio 2024 - 09:30
NAPOLI. Come sta accadendo anche in altre località del Paese, anche a Napoli si fa viva la fronda contro il turismo di massa. Scritte sui muri nelle vie dello shopping in via Chiaia, vandalismo, cartelli contro turisti che a frotta arrivano dal vicinato, da ogni parte d’Italia e del mondo cominciano a comparire un po’ ovunque. Non si capisce se chi abbia scritto sui muri di una delle strade più affollate della città sia qualche associazione, un comitato, o semplici cittadini o addirittura qualche esaltato. Frasi non condivise dagli operatori e da tanti cittadini e pertanto ritenute una sorta di idiosincrasia contro un settore che è una delle industrie che sta crescendo con rapidità, generando business e posti di lavoro e che rappresenta un valore aggiunto nell’economia cittadina «Chi ha pensato di scrivere queste stupidaggini non ama Napoli, da sempre considerata città dell’accoglienza. Non si riesce a tollerare che qualche esaltato possa danneggiare l’immagine di una città che sta vivendo un momento d’oro, grazie all’invasione di visitatori», commenta Antonino della Notte, presidente Aicast. «La città dovrebbe invece essere grata a tutti coloro che la scelgono per ammirare le sue bellezze culturali, religiose e la sua gastronomia: a Napoli si mangia bene spendendo cifre giuste. Riteniamo pertanto che quanto scritto sui muri a via Chiaia si tratti di un episodio sporadico e che siano subito cancellate». Il sovraffollamento turistico è un tema bollente e non più esauribile in chiacchiere da salotto. Di certo è che i viaggi a basso costo sono un aspetto della globalizzazione che non funziona per tutte le città. A sostenerlo, Guido Bourelly, presidente Piccola Industria Napoli. «Di certo, sarà un fatto isolato o di qualche residente esasperato dall’affollamento di massa, ma la città deve continuare ad essere protagonista del turismo, puntando sulla qualità dei servizi e su una più lunga permanenza. Chi ha imbrattato ieri la città invitando gli ospiti a girare i tacchi lo ha fatto in maniera del tutto sbagliata, così come qualche manifestante ha fatto all’ingresso di Palazzo Partanna il 1° maggio e che pagherà i danni accertati dalla Questura». Scritte “folli” anche per Alessandro Marinella. «È un gesto folle. Il turismo è quello che fa crescere una città, la fa apprezzare ed evolvere. Ci sono città in Italia invase dal turismo mordi e fuggi, che non spende. A Napoli le cose stanno cambiando, c’è un turismo più consapevole, rispettoso, che dà fiato al commercio e a tutto l’indotto. È questa l’unica strada per crescere».
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