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I Bonnie e Clyde di Scampia in manette

I Bonnie e Clyde di Scampia in manette

NAPOLI. Bonnie e Clyde alla pizza margherita, azzardando un parallelo con la mitica coppia di rapinatori che divenne leggenda negli Stati Uniti 90 anni fa. Ma con una differenza sostanziale: Giuseppe Merolla e la compagna Giuseppina Aceto, entrambi di Scampia, l’altro giorno erano alla prima esperienza del genere e sono stati incastrati in poco più di un’ora dai carabinieri. I due americani riuscirono a sfuggire all’Fbi per 120 giorni. Giuseppe Merolla e Giuseppina Aceto hanno tentato il colpo in una banca di Chiaiano, in via Emilio Scaglione. Lui, pistola spianata, volto parzialmente coperto e abbastanza sangue freddo da pazientare per 40 minuti prima che si aprisse la cassaforte a tempo all’interno dell’istituto di credito. Nel frattempo, tenuti sotto controllo, dipendenti e clienti sono rimasti in ostaggio, impauriti e muti con il cuore in tumulto. Alla fine la fuga è apparsa a tutti come una liberazione, ma l’allarme è scattato immediatamente mentre l’esecutore materiale della rapina fuggiva con la complice e il bottino: 12mila euro. Di tempo ne è passato, il proibizionismo e la grande depressione americana successiva al crollo di Wall Street sono lontani ricordi e la caccia ai criminali ha subìto progressi incredibili in tutto il mondo. Così in poche il caso è risolto. Ecco la ricostruzione. In via Emilio Scaglione, strada trafficata nel quartiere Chiaiano, una coppia si presenta all’ingresso di una banca. La donna rimane fuori, in strada: funge da palo. L’altro sfila una pistola e un coltello dai pantaloni e grida. Il silenzio di clienti e dipendenti dà la dimensione del terrore. L’uomo fa sul serio, sequestra tutti i presenti e attende con loro 40 minuti. È il tempo necessario a sbloccare la cassaforte temporizzata dell’ATM. Nessuno muove un muscolo, nessuno può chiedere aiuto. Il rapinatore costringe uno degli impiegati a svuotare il bancomat e racimola poco più di 12mila euro. Col sacco carico di contanti fa cenno alla complice che il loro lavoro è finito e insieme si allontanano con una corsetta verso la macchina parcheggiata a poca distanza. Il sospiro di sollievo è l’unica pausa a cui si dedica il personale dell’istituto perché il 112 squillerà pochi istanti dopo. Sul posto arrivano i carabinieri del nucleo operativo Vomero e della stazione Marianella, ai quali bastano pochi frame delle immagini di videosorveglianza per riconoscere Giuseppe Merolla, 38enne di Scampia. È ai domiciliari e il suo volto, i militari, lo conoscono bene. Riconoscono anche Giuseppina Aceto, la sua compagna 40enne. I militari dell’Arma sanno dove vivono e quando bussano alla loro porta non c’è modo di sfuggire alle manette. In casa ci sono cappellino e passamontagna utilizzati durante la rapina organizzata e attuata in famiglia, un revolver a salve con 25 cartucce e 1520 euro in contante ritenuto provento illecito. Ora si trovano entrambi in carcere, in attesa di giudizio. Dovranno rispondere di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona, ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva.

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