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Droga tra i vicoli, D’Alpino torna dentro

Droga tra i vicoli, D’Alpino torna dentro

NAPOLI. Sembra proprio che Carmine D’Alpino, emergente capopiazza della zona di Forcella, non abbia alcuna intenzione di mettere la testa a posto. Sabato notte, infatti, il 47enne è incappato nel terzo arresto per droga in meno di quattro mesi. A stringergli le manette ai polsi sono stati ancora una volta gli esperti detective del commissariato Decumani, i quali l’hanno sorpreso mentre, a piedi, si aggirava con fare furtivo tra i vicoli del rione. Le cattive sorprese non si sono purtroppo fatte attendere. È bastata infatti una rapida perquisizione per far saltare fuori un panetto di hashish ancora da tagliare. L’operazione è scattata sabato notte, quando i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Decumani, durante il pattugliamento della zona, si sono imbattuti in Carmine D’Alpino. Lo spacciatore stava percorrendo a piedi vico Croce Sant’Agostino e, non appena si è accorto della presenza degli agenti, ha subito cambiato direzione e provato a sbarazzarsi di qualcosa. Capita l’antifona, i poliziotti sono subito entrati in azione e hanno bloccato il sospettato, che a quel punto non ha avuto più scampo. Gli agenti hanno quindi recuperato da terra la “merce”, che si è poi rivelata essere un panetto di hashish dal peso di quasi 23 grammi: un quantitativo più che sufficiente a far scattare l’arresto per detenzione ai fini di spaccio. D’Alpino, sempre per lo stesso reato, era già stato a fine gennaio e il 23 febbraio scorsi. Tornato nuovamente a piede libero, il pusher si è però rimesso subito al “lavoro”. In occasione del primo arresto i poliziotti della sezione giudiziaria del commissariato Decumani si erano resi protagonisti di uno stratagemma tanto semplice quanto efficace: travestirsi per penetrare nell’abitazione di un uomo già conosciuto dalle forze dell’ordine, imparentato con la nota famiglia di mala del centro storico. Una volta all’interno, i due investigatori hanno chiamato i colleghi ed è cominciata la perquisizione culminata nel sequestro di 48 grammi di hashish. Per Carmine D’Alpino detto “Carminiello” era così scattato l’arresto in flagranza di reato ed era stato posto agli arresti domiciliari a casa della madre su disposizione del pubblico ministero di turno. Gli investigatori avevano scoperto che un certo “Carminiello” maneggiava sostanza stupefacente in un’abitazione di via Sant’Arcangelo a Baiano e si erano messi in azione rapidamente. Dopo aver identificato il “sospetto”, hanno studiato come entrare nell’appartamento evitando che l’uomo si insospettisse. La zona è composta da un dedalo di vicoli e tra gli abitanti si è storicamente sviluppato un sesto senso nel riconoscere gli “sbirri” anche se vestiti con abiti civili. È nata così l’idea del travestimento. In due hanno bussato alla porta di Carmine D’Alpino, che ha aperto pensando ci fosse posta per lui ed è rimasto di sasso quando i postini si sono qualificati. Era troppo tardi per far sparire la sostanza stupefacente ed eventuali tracce, così il 47enne non ha potuto far altro che fare da spettatore all’ormai imminente blitz.

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