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08 Maggio 2024 - 08:02
«Saluto il mio amico Nicola Gratteri. L’ira degli amanti fa parte dell’amore. Abbiamo idee diverse, ma su una siamo d’accordo: l’indipendenza della magistratura e del pubblico ministero». A dirlo il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso della cerimonia di immissione nell’esercizio delle funzioni di presidente della Corte di Appello di Napoli di Maria Rosaria Covelli, che arriva proprio dal ministero.
LA STRETTA DI MANO CON GRATTERI. E con il procuratore di Napoli arriva anche una stretta di mano prima dell’inizio della cerimonia. «Non penso che ci compromettiamo dice Gratteri che non ha mai nascosto critiche alla riforma della giustizia in preparazione, in particolare sulla separazione delle carriere. «Ho esercitato questa funzione per 40 anni - dice il Guardasigilli - e per primo sento di riaffermare con tutta la forza e sincerità: mai e poi mai il ruolo del pubblico ministero sarà in discussione dopo le riforme istituzionali».
IL GIUDIZIO SULLA NEOPRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI. Su Maria Rosaria Covelli, invece, Nordio spiega che «il suo ritorno in magistratura è per il ministero un depauperamento. Ma è normale che chiunque entri in magistratura voglia fare il magistrato, ovvio che si voglia tornare nelle funzioni. La mia presenza qui è per dimostrare la gratitudine mia e del ministero per quello che ha fatto. Spero che sia a Napoli ciò che è stata al ministero, dimostrando il suo alto profilo professionale e morale».
IL CONFRONTO CON L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI. Nordio parla poi anche dell’incontro che avrebbe avuto nel pomeriggio con la delegazione dell’Anm, formata dal presidente Giuseppe Santalucia, la vice Alessandra Maddalena e il membro della giunta Cecilia Bernardo, dopo le polemiche sulla riforma della giustizia e sul tema della separazione delle carriere dei magistrati. «Quando abbiamo saputo che l’Anm chiedeva un incontro, sono stato ben felice di sovvertire i piani che avevo. Ci sono differenze di vedute ma sappiamo che c’è una coincidenza di interessi che è quella di fare funzionare la giustizia e soprattutto di assicurare a tutti che l’indipendenza della magistratura,, è un valore non negoziabile sul quale io per primo impegnerò per sempre la mia parola» dice il ministro della Giustizia. Sulla sua partecipazione al congresso dell’Associazione nazionale magistrati a Palermo, Nordio conferma che «malgrado gli impegni gravosi del G7 di Venezia, venerdì porterò il mio ossequio e il mio contributo all’Anm, eventualmente anche per chiarire alcuni equivoci che sono sorti da alcune notizie non del tutto precise che sono state divulgate in questi giorni. Mi auspico ci sia un dialogo costruttivo, sincero non dobbiamo nasconderci le differenze che in una democrazia sono assolutamente fisiologiche. Noi abbiamo degli impegni verso l’elettorato e verso i nostri padri costituenti e della nostra tradizione che vede in primo piano, non negoziabile, l’autonomia della magistratura».
IL RAFFORZAMENTO DEGLI ORGANICI DELLA MAGISTRATURA. E sul lavoro per colmare gli organici della magistrati, Nordio conferma che «lo stiamo facendo noi per la prima volta dopo 50 anni con l’obiettivo di farlo entro un termine ragionevole che è il 2026. Mancano 1500 magistrati ma sono in corso tre concorsi e altri due sono in via di inizio. Contiamo di colmare organici che sulla carta sono insufficienti e andranno sicuramente aumentati. Soprattutto nella giustizia civile la lunghezza dei processi ci costa un paio di punti di Pil, quindi puntiamo sulla mediazione in modo da deflazionare il contenzioso».
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