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Soccavo, scarcerazione anticipata per il reggente dei Grimaldi

Soccavo, scarcerazione anticipata per il reggente dei Grimaldi

Terremoto a Soccavo, il rampollo del clan Grimaldi torna a piede libero con largo anticipo. Merito di un “cavillo”, o quasi. Sta di fatto che da ieri Ciro Granillo, figlio del boss Ciro Grimaldi “Settirò”, ritenuto dagli inquirenti il reggente della cosca fino al suo ultimo arresto, ha lasciato il carcere nonostante la recente condanna in appello a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Granillo, fermato a febbraio 2023, era accusato e imputato per la detenzione di una pistola pronta all’uso, dunque carica, e della ricettazione della stessa. Quest’ultimo capo di accusa era stato però “depotenziato” dal gip, tanto che il rampollo, almeno su questo fronte, era stato solo denunciato. Dopo la condanna di primo e secondo grado, il difensore di Granillo, l’avvocato Giuseppe Perfetto, ha presentato istanza di scarcerazione, sostenendo che le esigenze cautelari si fossero ormai attenuate, e la richiesta è stata, a sorpresa, accolta. In attesa che diventi definitivo anche il segmento di condanna per il quale il 33enne Granillo era stato solo denunciato, il rampollo è così tornato a piede libero. Una scarcerazione, la sua, che potrebbe causare adesso più di qualche fibrillazione negli ambienti criminali della zona flegrea, dove da mesi è in corso una faida senza esclusione di colpi tra i Troncone di Fuorigrotta e gli Esposito-Iadonisi. Anche a Soccavo il quadro criminale è molto liquido, con i Sorianiello della “99” di via Catone che a più riprese si sono riaffacciati sulla scena. Resta quindi da capire se il clan Grimaldi preferirà adesso mantenere un profilo basso e entrare a gamba tesa. Era da poco calata la sera e in sei stavano viaggiando nell’autovettura quando i carabinieri li hanno fermati, scoprendo e sequestrando una pistola e un giubbotto antiproiettile. Nel cuore del quartiere Arenella, mezz’ora dopo, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Vomero avevano arrestato per porto abusivo di arma clandestina, aggravato dal metodo mafioso, Ciro Granillo, che da sei mesi era tornato in libertà dopo aver scontato ben undici anni di reclusione per associazione. Il blitz era scattato in via Gabriele Jannelli, all’ altezza dell’ingresso della Tangenziale. Con Ciro Granillo c’era il fratello Pasquale Grimaldi, più che noto alle forze dell’ordine e scarcerato da non molto tempo , che indossava un giubbotto antiproiettile: circostanza che non integra alcun reato e fa pensare a una possibile ipotesi di difesa. Così come non hanno avuto conseguenze penali gli altri quattro fermati, di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Il controllo alla circolazione stradale si era trasformato in qualcosa di più proprio perché i carabinieri li conoscevano e avevano deciso di vederci chiaro in quella strana situazione: in sei in una macchina così piccola era effettivamente troppo strano. Ciro Granillo, sottoposto a perquisizione per primo, era stato trovato in possesso di una pistola Beretta pronta a sparare, calibro 9x21 con matricola cancellata e dieci colpi nel caricatore. Condannato a 4 anni e 4 mesi, per lui è però scattata la liberazione anticipata.

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