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«Mai più sangue sulle strade»

«Mai più sangue sulle strade»

NAPOLI. Le tragedia di Sara Romano e Rita Granata, le due ragazze travolte da automobili impazzite domenica scorsa, cn la prima deceduta sul colpo e la seconda l’altroieri dopo alcuni giorni di agonia, suonano come un monito per le istituzioni. E il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al Villaggio della sicurezza stradale a piazza del Municipio, annuncia che «nei prossimi giorni inizieranno i lavori per la riduzione della velocità in via Cattolica» dove ha perso la vita Sara Romano. «Alcuni interventi di mitigazione erano già stati autorizzati e purtroppo la tragedia è accaduta proprio nel tempo di attesa tra la delibera e l’autorizzazione della Prefettura che è necessaria per questo tipo di opere» sottolinea il primo cittadino. Che poi ricorda che «l’uso dell’autovelox in alcune aree è importante perché rappresenta un deterrente forte. Non deve essere uno strumento repressivo, ma aiutare a migliorare la sicurezza stradale e inoltre credo che soprattutto i giovani non debbano poter utilizzare auto di grande cilindrata». E sulle novità introdotte nel Codice della strada. Manfredi ribadisce che «anche come Anci abbiamo detto che i temi della sicurezza stradale devono restare competenza dei sindaci che hanno la sensibilità e la conoscenza dei territori per capire dove si deve intervenire. Nei giorni scorsi l’amministrazione ha effettuato investimenti per un forte incremento delle telecamere in città prevedendo l’installazione di ulteriori 250 occhi elettronici». A giudizio del numero uno di Palazzo San Giacomo, però, «stiamo intervenendo insieme alle altre istituzioni per cercare di mitigare il rischio nelle parti più complicate della città. Ma la repressione non basta, per incidere davvero ci vuole un’educazione alla guida molto più incisiva». Anche perché, aggiunge, quando avvengono drammi come quello delle due ragazze vittime dei pirati della strada, «vediamo che spesso avvengono di notte, quando i guidatori sono alterati o per l’uso di alcol o quello di droga. Il tema dell’educazione alla guida soprattutto per i più giovani è fondamentale perché è l’unico modo per poter proteggere la nostra comunità da questi eccessi dolorisissimi. Possiamo perseguire e punire, abbiamo investito in un forte incremento delle telecamere in città, ma questo è l’intervento del dopo. Dobbiamo avere un’attività preventiva ed educare le persone a guidare in maniera più sicura, proteggendo se stesse e gli altri. E questa è una sfida per tutte le grandi città».

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