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Dosi nella “219”, scatta il blitz

Dosi nella “219”, scatta il blitz

MELITO. Operazione antidroga perfettamente riuscita dei carabinieri a Melito, cittadina a nord di Napoli storicamente sotto l’influsso degli Amato-Pagano e del clan degli Scissionisti. Ma in questo caso sono finiti nel mirino degli investigatori dell’Arma quattro presunti pusher che, secondo i primi accertamenti compiuti, risultano slegati da contesti camorristici. A sorprenderli c’hanno pensato i militari della Tenenza di Melito, bloccandoli nel cuore della zona denominata “219”. Oltre alle manette ai polsi dei “sospetti”, il bilancio del blitz comprende anche il sequestro di hashish, marijuana, cocaina e crack, pure se in quantità modeste. Dietro le sbarre del carcere di Poggioreale, accusati di detenzione di sostanza stupefacente, sono finiti Salvatore Mele, 39enne; Raffaele Tutino, 37enne; Vincenzo Esposito, 34 anni, e Vittorio Giuliano Stavola, 36, tutti originari di Napoli. Inutilmente hanno provato a liberarsi dal piccolo carico di droga che avevano con loro: il lancio del sacchetto non è andato a buon fine e si sono ritrovati con le manette ai polsi. Va sottolineato che l’operazione antidroga non è stata un’iniziativa estemporanea dei carabinieri, ma il frutto del controllo investigativo del territorio messo in atto in maniera costante. In particolare a Melito la lente d’ingrandimento degli investigatori si è soffermata sulla zona della “219” proprio per stringere in una morsa i trafficanti. L’altro ieri, nel rione popolare, sono entrati in azione i carabinieri della tenenza di Melito, arrestando i quattro pusher. Erano in strada e sono stati notati, e successivamente sorpresi, a cedere droga in cambio di denaro. Il blitz, come deve essere sempre in casi del genere, è stato fulmineo. Al punto che è fallito il disperato tentativo dei “sospetti” di non farsi cogliere con le mani nel sacco. Infatti, un attimo prima di essere fermati, alcuni di essi hanno provato a lanciare via un sacchetto. Ma era troppo tardi: il gesto è stato visto e rappresenta un indizio ulteriore a loro carico. All’interno c’erano 9 grammi di hashish, una bustina di marijuana, una dose di cocaina e 15 di crack. Addosso a due dei 4 arrestati sono stati trovati ben 890 euro, verosimilmente provento illecito e quindi sequestrati dai militari dell’Arma in previsione di eventuali decisioni dei magistrati chiamati a pronunciarsi sulle sorti del quartetto. In manette sono così finiti Salvatore Mele, Raffaele Tutino, Vincenzo Esposito e Vittorio Giuliano Stavola, ora in carcere e in attesa degli sviluppi del procedimento penale e di un possibile giudizio. Melito è una cittadina confinante con Secondigliano e da almeno una trentina di anni risente dell’influenza delle dinamiche criminali del popolare quartiere napoletano. Come dimostra l’insediamento anche a Napoli, presente in parte tuttora, del gruppo Amato-Pagano, staccatosi dai Di Lauro per dare vita alla famigerata cosca degli “scissionisti” specializzata in grossi traffici di sostanza stupefacente. Nulla comunque che abbia a che fare con la vicenda dei quattro uomini arrestati l’altra sera.

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