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15 Maggio 2024 - 09:29
NAPOLI. Lo spavento per il fango che ha d’improvviso inondato le case al piano terra. La preoccupazione di non riuscire a mettersi in salvo per tempo, cosa invece fortunatamente accaduta. «Ma se fosse successo di giorno, ci poteva scappare il morto. La panetteria che si trova proprio all’altezza della grossa buca, è sempre piena di clienti». Gli abitanti di via Giulio Cesare Capaccio, deviazione di corso Arnaldo Lucci dove la rottura di conduttura dell’Abc nella notte tra lunedì e ieri ha causato il cedimento dell’asfalto, raccontano sono ancora spaventati. La strada, che rientra nell’area conosciuta da tutti come quella delle “Case Nuove’’, è una di quelle piena dei cosiddetti “bassi’’ e di condomini con abitazioni praticamente a livello dei marciapiedi. A risiedervi, decine e decine di famiglie. «All’inizio nessuno aveva capito cosa stesse succedendo. Avevamo pensato anche al terremoto. L’unica cosa certa, in quei momenti, è che in pochi secondi ci siamo ritrovati con il fango ai piedi. Siamo scappati subito. Nessuno si è fatto male: è questa la buona notizia». La testimonianza è di Lina, residente del luogo. La donna, che mentre parla mostra i punti dove è ancora ben visibile la coltre di fango, che compare a intervalli regolari nei pressi di sfogatoi riempitisi di acqua marrone, racconta: «Attorno alle 2 ho ricevuto una telefonata di mia sorella, e già quello mi è bastato per avere un brivido lungo la schiena, dicendomi: “Vengo a casa tua con il bambino, abbiamo la casa allagata’’. Nemmeno lei si è resa conto dei motivi dell’inondazione». Soltanto qualche minuto dopo, quando oramai tutto il vicinato è allertato, si capirà l’origine del caos. «Abbiamo ricostruito i motivi degli allagamenti - dice - comprendendo che la rottura della tubatura è avvenuta all’altezza della panetteria all’esterno della quale c’è sempre la fila per acquistare il pane e i panini, sia all’ora di pranzo che poco prima di cena. Soltanto il caso ha voluto che il cedimento sia avvenuto di notte, a panetteria chiusa. Fosse accaduto di giorno, chissà quanti bambini e adulti potevano morire. Forse è stato il Signore a mandarci una benedizione». Nelle altre vie limitrofe di corso Arnaldo Lucci, in molti denunciano strade dissestate a causa di sottoservizi danneggiati. «Le fogne devono essere spurgate, il fango e la scena simile a quella di un’alluvione ne sono la riprova. Rischia di accadere di nuovo, ci sentiamo davvero degli alluvionati. Il fango è arrivato anche a casa mia, sono stato uno di quelli che ha subito chiamato i vigili del fuoco» afferma Armando, altro storico abitante di via Capaccio. «Topi, blatte, scarafaggi. Ne siamo pieni, soprattutto d’estate. E ora sappiamo anche che possiamo essere travolti dal fango. Quanto vissuto, credeteci, è stato spaventoso. Abbiamo davvero tanta paura» confessa Francesca. Nei pressi della voragine di corso Arnaldo Lucci a guardare i lavori di sostituzione della tubatura rotta e di riempimento della buca, ci sono Armando e Nicola, altri due abitanti del posto. «Tutto il quartiere delle Case Nuove era bloccato, slittavano le ruote delle auto e quindi non si potevano spostare. Menomale non ci sono stati feriti né morti» dice Armando. Dal canto suo Nicola ricorda come «già una cinquantina di anni fa ci fu un allagamento, questo perché al di sotto di corso Arnaldo Lucci scorreva il fiume Sebeto. L’idea di aver messo l’asfalto coprendo i sampietrini che già c’erano non si è rivelata azzeccata. Siamo sempre al punto di partenza con il cedimento della strada».
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