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Minacce, estorsioni e pestaggi: nuovi Moccia verso il processo

Minacce, estorsioni e pestaggi: nuovi Moccia verso il processo

NAPOLI. Giovanissimi e pronti a tutto per assumere il controllo degli affari criminali nella zona di Afragola ed ereditare lo scettro del clan Moccia. L’ascesa del gruppo capeggiato dall’emergente ras Pasquale Nobile è però durata giusto qualche mese, il tempo di seminare il panico a suon di estorsioni e finire in manette. Dopo la retata di dicembre, la procura antimafia non ha però perso tempo e adesso, chiesto il rinvio a giudizio dei quattro imputati, ha ottenuto la fissazione dell’udienza preliminare. Alla sbarra andranno dunque il presunto capozona Pasquale Nobile, Luigi Forte, Domenico De Micco, tutti difesi dall’avvocato Dario Carmine Procentese, e Luciano Santoro, assistito invece dall’avvocato Antonio Girfoglio. L’appuntamento in aula è fissato per il prossimo 5 giugno: in caso di rinvio a processo i presunti aguzzini potrebbero chiedere il rito abbreviato. Il gruppo criminale è soprannominato dei “panzaruttari” e secondo la Dda di Napoli avrebbe tentato di estorcere soldi ai proprietari di due attività. La prima è una società di noleggio. Le indagini sono scattate proprio dopo la denuncia del titolare della società che sarebbe stato vittima di una richiesta estorsiva per il tramite del collaboratore. La pretesa in denaro ammontava a 2mila euro, ovviamente definendola un’offerta per “gli amici in galera”. Vittima degli estorsori anche un bar di famiglia. Ad agire sempre due persone in scooter, che si sarebbero rivolte al fratello della proprietaria della caffetteria con queste parole. «Non ci serve un veicolo, ci serve un regalo per i carcerati. Mi servono 2mila euro subito, facciamo un giro e ripassiamo tra poco, facci sapere». Anche in questo caso, però, il commerciante ha preferito rivolgersi alle forze dell’ordine. Secondo l’accusa, uno degli indagati in una delle tante spedizioni estorsive nel bar della famiglia degli imprenditori, avrebbe preso a schiaffi il collaboratore. E mentre le indagini proseguivano spedite, ad Afragola è scoppiato un incendio in un bar. I due episodi sarebbero collegati ma nel giro di poco tempo gli investigatori e gli inquirenti sono riusciti a stringere il cerchio intorno ai responsabili. Nobile, Santoro e Forte sono accusati della tentata estorsione dell’11 novembre 2023 ai danni di Iolanda Piscopo, titolare della Easy Rents: una bussata concretizzatasi in due atti, il primo direttamente in concessionaria, il secondo all’interno del bar Cafè de Paris. Proprio in quest’ultima occasione venne schiaffeggiato Crescenzo Senese, che sarebbe stato materialmente aggredito da Santoro. Nobile, Santore e De Micco rispondono invece della bussata, avvenuta a settembre scorso, ai danni del bar Caffè Sud America, quando da Pietro De Chiara pretesero il versamento di una somma oscillante tra i 1.000 e i 2.000 euro: «Devi fare un regalo ai carcerati! Io vengo a nome di topolone!». Santoro è infine accusato di una tentata estorsione, registrata il 14 settembre, in un cantiere edile di via Trieste e Trento: «Digli a Ugo di mettersi a posto con i compagni, altrimenti sparo a tutti».

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