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20 Maggio 2024 - 08:51
Occorreva un’autorizzazione per medie strutture mentre per la ristrutturazione era stata fatta “solo” una Scia
NAPOLI. Meno di un cavillo burocratico amministrativo. La chiusura della Mondadori in Galleria, la più grande del capoluogo partenopeo e tra le più grandi d'Italia con i suoi 1.120 metri quadrati, è stata causata da un’autorizzazione sbagliata. L'attività è stata sospesa ad horas dopo che la polizia municipale ha constatato che la procedura adottata per l'apertura della libreria non è quella richiesta per un locale di quella metratura: occorre infatti una autorizzazione per media struttura, e non una semplice Scia. I permessi richiesti erano adeguati per un locale di dimensioni inferiori. Un cavillo sui quali già stanno lavorando i tecnici. Pochi i commenti istituzionali, non si capisce se per avvalorare una posizione vicina a quella della polizia municipale e dunque del Comune oppure se sono mancate, a tanti, le parole per intervenire su un argomento molto scivoloso che catapulta Napoli in una realtà quasi elvetica.
Luciano Schifone consigliere del ministro della Cultura non ha avuto queste remore: «Era appena qualche mese addietro, a novembre, quando il Comune, a seguito dei problemi a Port’alba, si dichiarava pronto a favorire in ogni modo la difesa e l’insediamento delle librerie come elemento fondamentale di cultura in città. Poi la chiusura così drastica e irremovibile di una impresa culturale nella Galleria, per di più nel contesto di pizzetterie varie che assediano via Toledo, è davvero sconcertante! Difficile credere che i vigli si siano mossi autonomamente. Di fronte alla giungla di abusivismo imperante nella zona fra ambulanti di merci contraffatte, localini di fast food straripanti, occupazioni di suolo pubblico irregolari, una task force che parte con piglio determinato appare degno di un paradiso di legalità. Certo tutti devono adeguarsi alla normativa, ma esiste anche il metodo della prescrizione di tempistica per regolarizzare.Ci auguriamo che l’episodio si risolva presto e principalmente non sia di deterrenza verso chi vuole investire a Napoli».
Travagliata la storia del locale che dà lavoro a 18 dipendenti e che già nei mesi scorsi aveva dovuto rinviare l'apertura a causa dei ritardi accumulati per le dovute autorizzazioni della Soprintendenza, complice la collocazione in un luogo monumentale. Anche ieri la delusione fra i turisti e i passanti che si avvicinavano alle vetrate per poi allontanarsi una volta constatata la chiusura. Sulla vetrina una scarna comunicazione in cui Mondadori informa "che per motivi tecnici lo store resta temporaneamente chiuso". Dal Comune viene fatta trapelare la piena disponibilità, una volta adempiute le prescrizioni richieste, a trovare la soluzione per il rilascio della necessaria autorizzazione. Ufficiosamente, sempre da San Giacomo, pare che si sia mosso direttamente l’entourage del sindaco per capire perchè questi controlli non siano stati eseguiti prima dell’inaugurazione così da evitare questo momento di critiche.
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