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21 Maggio 2024 - 08:37
NAPOLI. Un nuovo dramma sconvolge la famiglia Nocerino. Alfredo (nella foto a sinistra), padre di Vincenzo (nella foto al centro), il 19enne deceduto a marzo insieme alla fidanzata Vida Shahvalad (nella foto a destra), è stato trovato senza vita ieri sera nel suo garage a Secondigliano, periferia nord di Napoli. In quello stesso garage che aveva visto la morte accidentale del figlio e della fidanzata. Stando alle prime indiscrezioni degli uomini delle forze dell’ordine accorsi, l'uomo si sarebbe tolto la vita in modo analogo a quello del figlio e della sua compagna, utilizzando i gas di scarico della sua auto. Il corpo è stato scoperto intorno alle 18 di ieri, quando l'automobile era ancora accesa anche se per l’uomo, 60 anni, non c’era già più nulla da fare. L’allarme sarebbe stato lanciato da alcuni amici di Alfredo che preoccupati perchè non lo vedevano hanno allertato forze dell’ordine e soccorsi.
LA TRAGEDIA DI MARZO: UN INCIDENTE FATALE. Vincenzo e Vida erano stati rinvenuti esanimi all'interno dello stesso garage il 16 marzo scorso. Le indagini avevano stabilito che la loro morte era stata causata da un'accidentale intossicazione da monossido di carbonio. I due giovani, dopo una serata trascorsa insieme, si erano fermati nel locale per riscaldarsi, lasciando l'auto in moto. Il gas tossico, sprigionatosi dal motore, li avrebbe avvelenati nel sonno.
UN DOLORE IMMENSO. Alfredo Nocerino era rimasto profondamente segnato dalla tragedia del figlio. L’uomo gestiva una pizzeria a Fuorigrotta, locale che recentemente era stato teatro di un altro dramma: un pizzaiolo aveva accoltellato un collega durante una lite in cucina. Un 49enne aveva ferito un compagno di lavoro, un collega di 24 anni, ricoverato all'ospedale del Mare per le ferite riportate. L’uomo lavorava con la vittima da cinque anni all'interno della pizzeria “Partenopea” di viale Kennedy a Fuorigrotta, poi qualche giorno fa l’esplosione di rabbia al culmine di una lite. Anche questo per Alfredo era stato un colpo.
LA COMUNITÀ. La notizia del suicidio del papà di Enzo ha gettato nel dolore l'intera comunità di Secondigliano. I suoi familiari e amici lo ricordano come un uomo buono e generoso, distrutto dal dolore per la perdita del figlio. Alfredo, infatti, non si sarebbe nai rassegnato alla perdita del figlio. Il dolore immenso, per chi lo conosceva, era straziante, aggravato dal fatto che era stato proprio lui, con il quale il ragazzo, web designer, viveva e che aiutava anche nella pizzeria di Fuorigrotta di cui era socio, a ritrovare il corpo senza vita dei due giovani. Un dolore dal quale non si era mai più ripreso e che lo ha portato a preferire di togliersi la vita piuttosto che andare avanti senza il figlio.
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