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«I piani di evacuazione dove sono?»

«I piani di evacuazione dove sono?»

POZZUOLI. Dal Lungomare Pertini, dove sono state allestite le tende della Protezione civile, alla zona delle palazzine, nei pressi del distretto sanitario, il sentimento dominante è quello della paura. C’è chi cerca di stemperare la tensione («ridiamo e scherziamo altrimenti andiamo al manicomio») e chi, come Paola Musto, accusa: «Ci stanno nascondendo le cose, abbiamo paura». Erika Fusco è quanto mai esplicita: «I disagi ci sono, la paura di tornare a casa c’è e non posso provocare altri traumi a un mio figlio che dopo le scosse è rimasto spaventatissimo. Ho bisogno di stare qui nella tenda ma se arrivano persone anziane cedo il posto chiaramente visto che ho rispetto per le persone più adulte. Non vogliamo soldi, ma sicurezza. Lo sappiamo benissimo che abitiamo su una caldera. Vogliamo luce, i gabinetti qui non ci sono. È una cosa vergognosa». E Anna Ventriglia, davanti alla tenda della Protezione civile, esterna la propria rabbia: «La stanchezza si fa sentire, tanta, soprattutto mentale. Ho passato una notte insonne, anche se in tenda sono riuscita a riposare almeno un poco. In casa non ci posso stare, ci sono salita ma ho trovato crepe che non c’erano . Il sindaco ha detto che non ci sono fondi, quindi chi si vuole allontanare che vada Mastrolorenzo, un vulcanologo, disse lo scorso novembre che occorreva alleggerire la pressione demografica ma non è stato fatto nulla.. Il Governo non ci ha concesso il sisma bonus,perché evidente,ente devono pagare le armi che poi devono essere date all’Ucraina. A questo servono i soldi, non ad aiutare le gente che non ha possibilità di andare via». Anna Cicchetti accusa: «Vogliamo solo tanta sicurezza, una sistemazione visto che la notte non si riesce più a dormire. Chiediamo un aiuto al sindaco che non ci pensa proprio. Il piano di evacuazione? Ma dove sta? Ci dicono sempre che c’è ma non ci danno nessuna speranza. Stiamo impauriti, siamo sempre fuori di casa e non sappiamo cosa fare». Dal canto proprio, Pasquale Miranda, che si ripara sotto una tenda sul Lungomare Pertini con la moglie Rita Volpe, cerca di stemperare la tensione: «È meglio che ridiamo, che dobbiamo fare. Altrimenti qui andiamo al manicomio. Abbiamo trovato l’armadio aperto, c’è una lesione. Io abito qui vicino, in una traversa. Ci siamo messi nell’auto. io ho paura, mia moglie deve fare degli accertamenti. Appena dovesse essere necessario, prendiamo la valigia e ce andiamo. Comunque, abbiamo trovato qualche mobile aperto, qualche piccola spaccatura».

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