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Malanapoli, catturato dopo la condanna

Malanapoli, catturato dopo la condanna

NAPOLI. Non era ancora inserito nell’elenco dei latitanti, anche per questioni temporali, ma il comportamento di Francesco Iacolare farebbe capire che non aveva nessuna voglia di consegnarsi alla giustizia. Ricercato dal 9 maggio scorso per un ordine di carcerazione susseguente a una condanna definitiva, il 52enne si nascondeva una villetta nella frazione di Varcaturo a Giugliano. Pronto alla fuga, come dimostra una scala piazzata sul lato posteriore della residenza, meno visibile dalla strada principale. Con lui c’era un cugino, che non risponde di alcun reato. Nato a Villaricca, Francesco Iacolare deve scontare 5 anni e 8 mesi di reclusione, al netto dei periodi di carcerazione preventiva se ci sono stati, per associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio. I carabinieri lo ritengono collegato ad ambienti vicini ai Ferrara-Cacciapuoti, ma va sottolineato che il 52enne arrestato ieri non ha condanne, arresti o denunce a carico per camorra. L’indagine alla base del procedimento penale che si è concluso con la sentenza passata in giudicato è datata, circostanza che porta alla solita considerazione: in Italia la giustizia è lenta ma inesorabile. Il blitz è scattato all’alba ed è stato portato a termine con successo dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Giugliano, che lo cercavano dal momento dell’emissione nei suoi confronti dell’ordine di esecuzione pena (od ordine di carcerazione). Francesco Iacolare non era stato trovato in casa né si era presentato alle forze dell’ordine nei giorni successivi. Ma i militari stavano chiudendo il cerchio intorno a lui, individuando il luogo in cui si trovava da qualche giorno grazie a investigazioni tradizionali e al web patrolling: la villetta in via Ripuaria, nella parte di Varcaturo che ricade nel territorio di Giugliano. Così, è stato organizzato il blitz per la cattura del ricercato. Francesco Iacolare non ha opposto resistenza e si è lasciato tranquillamente ammanettare. Probabilmente non se l’aspettava e ha capito di aver commesso qualche errore. I militari infatti hanno monitorato e analizzato le tracce informatiche scoperte, risalendo alle abitudini e al nascondiglio dell’uomo. Nella villetta al momento dell’irruzione degli uomini dell’Arma c’era un cugino, estraneo a ogni contestazione. Mentre sul lato posteriore dell’abitazione era stata predisposta una scala di fortuna per scavalcare il muro, da utilizzare come via di fuga. Ma anche se c’avesse provato, non avrebbe avuto nessuna possibilità di scappare: la villetta infatti era stata circondata in ogni punto. Sul 52enne ricercato da inizio mese pendeva un ordine di carcerazione emesso lo scorso 9 maggio dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli, al quale si era sottratto. L’arrestato è stato trasferito in carcere dove dovrà scontare la pena di cinque anni e otto mesi di reclusione per i reati di associazione delinquere, ricettazione e riciclaggio.

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