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23 Maggio 2024 - 08:43
NAPOLI. Uno scontro tra due gruppi di giovani, dal movente imprecisato, portò il 30 gennaio 2023 alla “gambizzazione” di Massimiliano Abete, incensurato del Cavone in contatto con l’ambiente dei Lepre. A sparargli, secondo investigatori e inquirenti, sarebbe stato Salvatore Maggio Junior con l’aiuto di un altro ragazzo che guidava lo scooter. Per il figlio del collaboratore di giustizia, ex ras del Mercato e aderenze ai Quartieri Spagnoli, lunedì scorso sono scattate le manette su ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ma, ecco la sorpresa, il provvedimento restrittivo ha riguardato anche il ferito, che in un’intercettazione nel corso delle indagini si vantava di possedere un’arma da fuoco. A lui il gip ha concesso gli arresti domiciliari. A risolvere il caso, ancora una volta, sono stati i poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Giovanni Leuci, vice questore Luigi Vissicchio). I quali hanno anche identificato il complice del 20enne Salvatore Maggio Junior, comunque unico esecutore materiale dell’agguato, accusato lesioni personali, porto e detenzione di arma da fuoco aggravati dalle modalità mafiose previste dall’articolo 416bis del codice penale. Per Massimiliano Abete, 22 anni, l’ipotesi di reato si è materializzata ascoltando una delle conversazioni intercettate dagli investigatori. Ragion per cui il gip, su richiesta della procura antimafia, ha emesso la misura cautelare ai domiciliari per i reati di detenzione e porto di arma comune da sparo. Per entrambi (e anche per il terzo indagato, ovviamente) va sottolineata la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva. Il provvedimento restrittivo, eseguito nelle rispettive abitazioni dei due indagati, svegliati di prima mattina, compendia i risultati delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, e condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Napoli con la collaborazione dei colleghi del commissariato Dante. Investigazioni partite subito dopo la sparatoria avvenuta in via Gianbattista Manso alle Case Nuove, la sera del 30 gennaio dell’anno scorso. In quell’occasione, in seguito a una lite scaturita da motivi non chiari ma riconducibili secondo gli investigatori a vicende di strada, Salvatore Maggio junior in sella allo scooter condotto dal complice avrebbe esploso diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di Massimiliano Abete procurandogli una “frattura completa del piatto laterale della tibia e una frattura del versante anteriore della testa del perone”. Appartenendo a due gruppi in contrasto tra loro, la scintilla scoppiò rapidamente fino a quando nelle mani del 20enne comparve una pistola. Salvatore Maggio Junior (che comunque non ha condanne a carico) per gli investigatori frequenta sia ambienti vicini ai Mazzanti dei Quartieri Spagnoli che la malavita giovanile delle Case Nuove e della zona di piazza Mercato. Sul suo profilo sui social network si legge: «La vita mi ha tolto il doppio di quello che avevo e mi riprenderò il triplo!».
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