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23 Maggio 2024 - 10:52
NAPOLI. Agguato a suon di fendenti dopo la lite nel locale, la procura invoca la stangata per i quattro rampolli della mala afragolese. Il processo che ha portata alla sbarra Luigi Forte, Gianluca Forte, Antonio Nobile e Domenico De Micco, tutti difesi dall’avvocato Dario Carmine Procentese, entra nella fase clou con la requisitoria del pubblico ministero, che ieri mattina ha invocato un anno di carcere per il primo, che risponde però solo di lesioni, mentre per gli altri tre imputati, accusati di tentato omicidio, ha chiesto 9 anni di reclusione a testa. Toccherà adesso al legale del quartetto provare a limitare i danni prima della sentenza che dovrebbe essere pronunciata il prossimo 17 giugno. Lo scorso 19 novembre un giovane, Giuseppe D’Agostino, fu accoltellato all’esterno di una discoteca. Tra i responsabili dell’aggressione avvenuta all’uscita di un locale di Pozzuoli c’erano anche i figli di Giovanni Forte, elemento di spicco del clan Moccia di Afragola. La polizia a dicembre aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto la misura carceraria nei confronti di Gianluca Forte, Antonio Nobile, Domenico Di Micco, e la misura degli arresti domiciliari per Luigi Forte, per i reati di tentato omicidio e lesioni aggravate in concorso. La misura cautelare è stata emessa all’esito delle indagini condotte dalla Squadra mobile e dai commissariati di Pozzuoli e Afragola. In quell’occasione gli indagati al culmine di una lite per futili motivi avrebbero malmenato due giovani uno dei quali era stato ferito con un fendente all’addome ed era giunto in pericolo di vita presso l’ospedale di Pozzuoli, dove poi era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico mentre la seconda vittima era stata colpita più volte con calci pugni ed una mazza da baseball. Luigi e Gianluca Forte sono figli di Giovanni attualmente detenuto per camorra e ritenuto vicino al clan Moccia di Afragola.
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