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28 Maggio 2024 - 08:50
NAPOLI. «Adesso basta: tempo 48 ore di tempo e presenteremo una denuncia per omissione d’atti d’ufficio, corruzione intellettuale degli atti e traffico illecito di influenza». Ciro Fiola guida sotto Palazzo Santa Lucia la protesta delle associazioni Aicast, Assimpreseltalia, Associazione dei Consumatori, Casartigiani, Coldiretti, Confartigianato contestando la mancata emanazione del decreto da parte del governatore Vincenzo De Luca per la ricomposizione degli organi della Camera di Commercio di Napoli come da articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 156/2011. Una vicenda che parte dal commissariamento dell’ente camerale lo scorso 16 aprile con provvedimento del presidente della Regione dopo la scadenza dei termini per il rinnovo del Consiglio dovuto allo scontro a colpi di carta bollata tra il governo uscente e le associazioni storiche. Fiola, però, aveva inviato in precedenza la documentazione dalla quale risultava le “quote” di rappresentanza delle diverse associazioni componenti l’assemblea. Per Fiola, quindi, restava solo da emanare il decreto di nomina. «Sono passati i 30 giorni perentori per la sua emissione e adesso siamo a sessanta ma nulla si è mosso. Sembra strano, perché a Caserta la questione si è risolta in 26 giorni, e su questa vicenda abbiamo inviato una denuncia al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, oltre ad altre due a Napoli e Salerno. E c’è grande differenza tra quello che è avvenuto ad Avellino, con un anno di prorogatio, e Benevento, con quattro. A Napoli si stanno violando tutte le norme. E vogliamo capire perché. Forse perché io e le associazioni non abbiamo piegato la testa...». Di qui l’ultimatum: «De Luca ci faccia capire qual è la situazione e applichi la legge. Altrimenti, trascorse 48 ore, presenteremo una denuncia, dopo che abbiamo già inoltrato due diffide, per omissione d’atti d’ufficio, corruzione intellettuale degli atti e traffico illecito di influenza. Anche perché noi, a differenza di chi ci contesta, presentiamo per davvero le denunce». Fiola rimanda sdegnato al mittente anche «le accuse provenienti da altre associazioni datoriali che riferiva di qualcuno di noi colluso con la malavita organizzata. Si tratta di messaggi intimidatori che non ci fanno paura, se hanno qualcosa tra le mani facciano nomi e cognomi». Poi l’attacco all’Acen che avrebbe presentato «migliaia di iscritti. Ebbene, attraverso una richiesta d’accesso agli atti abbiamo appreso che si trattava di iscritti alla casa edile. Un imbroglio clamoroso, che hanno provato replicare anche in altre sedi e sono stati respinti». Fiola lancia una provocazione: «Visto che ogni tanto fanno riferimento al Rup, che a mio avviso merita un plauso, e a presunte denunce alla Procura della Repubblica, vengano domani mattina (oggi ndr) davanti alla Camera di Commercio, con tutte le associazioni e andiamo insieme dal Rup chiedendo di mandare tutti i documenti già visionati a carabinieri, polizia, Guardia di finanza o in Procura. Io sono pronto. Voglio proprio vedere chi verrà». Dopo la manifestazione e l’attesa di un’ora per un colloquio con De Luca, Fiola va via e avverte: «Napoli non può essere mortificata così, sono deluso da De Luca che sta facendo differenze tra Camere di Commercio forse perché Prete (numero uno di Unioncamere ndr) vuole così e non mi sopporta perché non mi sono piegato. Ma se lo tolgano dalla testa. Continueremo a combattere, come ci ha insegnato proprio De Luca. E ricordiamo che tutta l’area metropolitana ha tre milioni e mezzo di abitanti. Chi vuole capire capisca...». Intanto, da ambienti di Palazzo Santa Lucia filtra disponibilità a un incontro: ma solo previo appuntamento.
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