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30 Maggio 2024 - 09:49
Colpo di scena in Cassazione, il video pubblicato su TikTok non era utilizzabile: si torna in appello
NAPOLI. Alta tensione all’Arenaccia, i presunti rampolli della mala della zona tornano a piede libero. Dopo le recentissime condanne soft, il giudice per le indagini preliminari ha disposto ieri la revoca della misura cautelare per Salvatore Attardo e i figli Michele e Pasquale. Solo il primo resta ancora detenuto, in quanto coinvolto anche in un altro procedimento penale. Michele e Pasquale Attardo nei mesi scorsi avevano invece già ottenuto gli arresti domiciliari. Tutti e tre erano difesi dagli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo. Lite nel sangue tra gli esponenti del gruppo Attardo, presunta costola del clan Contini nella zona dell’Arenaccia, la linea della procura non sfonda e lunedì mattina per i quattro imputati erano arrivate altrettante condanne al ribasso. Se in sede di requisitoria il pubblico ministero aveva chiesto 12 anni e 6 mesi a testa, dello stesso avviso non è stato il gip del tribunale di Napoli Fabio Lombardo, che ha condannato Michele Attardo, Pasquale Attardo, Salvatore Attardo e Michele Maietta a 2 anni e 8 mesi a testa. Il gip, accogliendo le argomentazioni dei difensori (gli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo per gli Attardo e Michele Caiafa per Maietta) ha infatti derubricato l’accusa di tentato omicidio in quella più lieve di lesioni. Esclusa definitivamente anche l’aggravante del metodo mafioso del delitto: un orientamento già in precedenza espresso dal Riesame. I quattro della famiglia Attardo (Pasquale Attardo, il fratello Michele Attardo, il padre Salvatore Attardo e Michele Maietta) ve nero accusati in concorso in duplice tentato omicidio nonché di detenzione e porto di armi comuni da sparo. Gli investigatori avevano ricostruito con precisione quanto accadde la sera del 29 settembre 2022 attraverso le telecamere di piazza Poderico e una serie di intercettazioni. Era emerso così che a sferrare le coltellate al torace ai fratelli Pasquale e Vincenzo Attardo (figli di Gaetano) sarebbe stato lo zio Salvatore dopo l’aggressione in gruppo con calci e pugni alle vittime. Dal letto d’ospedale ai Pellegrini uno dei feriti ha dato subito una spinta alle indagini: Pasquale Attardo, parlando con il fratello Vincenzo già dimesso, si fece scappare una frase indicativa: «Hanno fatto pure bene padre e figlio»; aggiungendo poi che era stato il “grande”: «Lui, appena si è avvicinato, mi ha accoltellato al petto». Un’altra conversazione interessante era quella sul litigio precedente: «Quando hanno litigato le femmine, si sono messe due di loro sopra mia mamma». Alla fase iniziale della rissa avevano partecipato “Zia Rosaria” e “zia Cinzia” (viste dalla prospettiva dei feriti) che avevano aggredito con un mattarello la madre dei feriti, Antonietta, e la suocera del 24enne Pasquale. Una sorta di faida familiare, forse scaturita da questioni economiche e poi degenerata nel peggiore dei modi. Solo per una pura casualità non c’era scappato il morto, ma nonostante ciò i quattro imputati sono riusciti a schivare l’accusa di tentato omicidio. E adesso, dopo la condanne soft, è arrivata anche la scarcerazione.
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