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Agrumeto a Capodimonte, c’è il vincolo della Soprintendenza

Agrumeto a Capodimonte, c’è il vincolo della Soprintendenza

NAPOLI. Da diverso tempo i residenti di via Bosco Capodimonte e Santa Maria delle Grazie con il sostegno di diverse associazioni cittadine protestano per salvaguardare il valore storico e ambientale dello storico agrumeto del borgo antico di Capodimonte. L’agrumeto situato all’esterno del Bosco di Capodimonte e presente gia nelle cartografie del 1700 ai tempi del Duca di Noia appartiene alla Città Metropolitana che dopo un periodo di abbandono attraverso un bando del 2023 lo ha affidato all’associazione Napoli in(Colta).

Il bene dato ai privati ha visto un primo taglio non autorizzato dei suoi agrumeti che è costato dopo le denunce una multa all’associazione e un secondo taglio autorizzato dall’assessorato al verde del comune perché gli alberi erano malati. L’abbattimento ha scatenato la protesta dei residenti che ha portato poi all’intervento della Sovrintendenza che ha posto un vincolo di tutela sull’agrumeto facendo seguito alla richiesta della consigliera Giuliana de Lorenzo, presidente della commissione Verde alla municipalità 3.

L’allerta della consigliera ha condotto alla sospensione di qualsiasi lavoro sul giardino non autorizzato dal ministero della Cultura come il taglio dei suoi alberi segnando la vittoria dei residenti. La Sovrintendenza ora con una nota indirizzata a Città Metropolitana ha decretato che «il cespite in questione essendo di proprietà pubblica è tutelato ope legis e, pertanto, in base ai disposti dell’art.21 del richiamato codice dei Beni Culturali del Paesaggio l’esecuzione di opera e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del Sovrintendente. Così come è subordinata ad autorizzazione la concessione in uso o locazione del bene a terzi ai sensi dell’art.57 bis D.lgs. 42/2004” e ha richiesto chiarimenti sull’agire dell’amministrazione con la necessità di porre l’agrumeto borbonico a verifica dell’interesse culturale avente più di settant’anni».

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere metropolitano Ambiente, Forestazione, Biodiversità Rosario Andreozzi che con un sopralluogo ha constatato lo scempio dell’abbattimento di Alberi centenari dando ragione alle documentazioni e alle lamentele di un uso apparentemente improprio del bene dei residenti e delle diverse associazioni scese in difesa dell’agrumeto. Con una nota del 24 maggio il consigliere richiede atti e verifiche «mettendo a conoscenza il sottoscritto dell'iter seguito per addivenire all'affidamento del bene ed alle modalità di gestione del contratto stesso. In particolare si chiede di sapere come mai, pur in presenza di offerte di acquisto documentate, non si è dato seguito a quanto previsto dal Piano di Alienazione approvato dal Consiglio, e perché il bene in oggetto è stato concesso in locazione. Si chiede, in oltre, di sapere quale siano state le modalità autorizzative che hanno portato all'abbattimento di svariate specie arboree oggetto di tutela e nell'esclusivo interesse di salvaguardia del patrimonio dell'Ente e dei diritti della cittadinanza l'urgente adozione degli eventuali provvedimenti in autotutela al fine di scongiurare ulteriori ed irreparabili danni per la collettività».

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