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04 Giugno 2024 - 10:41
Aveva conosciuto una donna su un sito di incontri e in 24 ore si era ritrovato a casa sua. Ma in pochi minuti il piacere della conoscenza si era trasformato in un incubo. In casa entravano due uomini che, con violenza e minacce, gli portavano via le carte di credito ed i relativi codici Pin nonche' il telefono cellulare. Nella giornata di oggi la donna che aveva adescato il malcapitato e i due complici sono stati arrestati e trasferiti in carcere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Nola su richiesta della locale procura: i tre sono accusati di rapina aggravata, sequestro di persona ed indebito utilizzo di carte di credito ai danni di un uomo residente nel comune di Napoli.
Il sequestro di persona e' contestato perche' subito dopo la rapina, mentre la donna ed uno dei due complici hanno sequestrato la vittima all'interno dell'abitazione, l'altro uomo ha effettuato vari prelievi con le carte sottratte ed ha acquistato alcuni "buoni" presso un negozio di abbigliamento utilizzando le carte sottratte, cosi' impossessandosi di oltre 4.000 euro. Dopo oltre due ore, rientrato il complice all'interno dell'abitazione, e' stato consentito alla vittima di allontanarsi, minacciandola di morte se avesse denunciato quanto accaduto.Nonostante le minacce subite, la vittima, appena raggiunto il capoluogo partenopeo, la vittima si e' recata presso il commissariato di polizia Dante per sporgere denuncia querela.
Grazie alla precisa ricostruzione dei fatti fornita dalla vittima, i poliziotti hanno svolto un'attivita' investigativa che ha consentito di individuare l'abitazione di Marigliano dove si sono consumati i fatti delittuosi, rinvenendo peraltro anche alcuni capi di abbigliamento acquistati utilizzando indebitamente una delle carte di credito delle quali si erano impossessati gli autori del reato, nonche' di identificare la donna che aveva adescato la vittima invitandola presso la sua abitazione.
Le successive attivita' di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Nola e delegate al Commissariato di Nola e Dante hanno consentito di ricostruire dettagliatamente l'intera vicenda delittuosa, anche grazie alla piena collaborazione della vittima ed alle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza pubblici installati presso gli Atm, dove uno dei malfattori aveva effettuato i vari prelievi di denaro. In particolare, nell'ordinanza cautelare si sottolinea la spregiudicatezza da parte degli arrestati nella commissione dei reati, sintomatica della possibile reiterata commissione di episodi analoghi, anche per la convinzione di restare impuniti per il timore delle vittime di subire ritorsioni e per la ritrosia a denunciare il reato a seguito della condotta di adescamento.
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