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05 Giugno 2024 - 08:38
NAPOLI. «Vi sparo in bocca». Così, visibilmente alterato e rivolto ai poliziotti del commissariato Secondigliano che lo stavano controllando, è finito in manette l’altro ieri sera Antonio Feldi della famiglia dei “Tufano” del rione Berlingieri, alleata dei Sacco-Bocchetti negli anni in cui la fisionomia dei clan era diversa da oggi. Era stato scarcerato appena a novembre scorso ed è il nipote di Francesco Feldi, ucciso in un agguato di stampo camorristico nel febbraio 2011 nell’ambito dei contrasti con gli Amato-Pagano. Antonio Feldi (figlio di Giovanni), 35enne soprannominato “Tony ’o tufano”, è stato arrestato in flagranza per resistenza, lesioni, danneggiamento, inottemperanza agli obblighi della libertà vigilata, con l’aggravante del metodo mafioso. Una sfilza di reati che potrebbero costargli una dura condanna ma che si sarebbe potuto risparmiare in gran parte se si fosse tranquillamente lasciato controllare in via delle Dolomiti, dov’è scattato l’alt. Invece è tornato dietro le sbarre. Tutto è cominciato quando una Volante del commissariato Secondigliano (diretto dal vice questore Raffaele Esposito) nel rione Berlingieri ha fermato Antonio Feldi che camminava da solo. “Tony ’o tufano” ha mostrato subito insofferenza al controllo e ha inveito contro i poliziotti, nonostante i tentativi bonari di questi ultimi per riportarlo alla calma. Ma il 35enne non voleva sentire ragioni e ha minacciato aggredendo fisicamente gli uomini in divisa, che sono stati costretti a bloccarlo e a metterlo in sicurezza. Sembrava finita e invece Antonio Feldi ha iniziato a scalciare e a tentare di colpire a testate gli agenti, gridando in strada per attirare l’attenzione di parenti e amici, che infatti sono giunti sul posto cercando di evitare che il 35enne potesse entrare nella macchina di servizio ed essere portato alla sede del commissariato in corso Secondigliano. Si è creato un parapiglia: i due poliziotti della Volante si sono trovati accerchiati da una folla minacciosa e così hanno chiesto rinforzi via radio. Sono arrivati i componenti del la squadra investigativa e operativa del commissariato (con l’ispettore capo Luca Boccia) ed altri equipaggi. A quel punto “Tony” si è agitato ancora di più: ha minacciato di morte gli operatori affermando che avrebbe sparato loro in bocca e che il Rione Berlingieri era dei "Tufano". C’è stata una colluttazione durante la quale il fermato, ammanettato e fatto salire a fatica nella Volante, ha sfondato il vetro posteriore con un calcio, gesto che gli è costato l’ultimo reato contestatogli in ordine di tempo: il danneggiamento di un bene della pubblica amministrazione. Antonio Feldi appartiene alla nota famiglia dei “Tufano”, ras storici del rione Berlingieri alleati dei Sacco-Bocchetti (quando quest’ultimo clan era attrivo). Suo zio, Francesco Feldi, fu ammazzato in un agguato a febbraio del 2011 e per quell’omicidio la procura ha in seguito incriminato e arrestato Carmine Amato e Raffaele Teatro (genero del ras Raffaele Amato).
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