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06 Giugno 2024 - 08:37
Rischio escalation, le paranze ribelli sfuggono agli ordini dei vecchi boss. Agguati e incendi tra Bagnoli e Fuorigrotta, sette raid al vaglio degli inquirenti
NAPOLI. C’è fermento nell’area flegrea, in particolare tra Fuorigrotta e Bagnoli senza dimenticare Pianura. Ma differenza di altri casi, a scatenare la bagarre sarebbero nuovi ras emergenti legati agli storici capiclan e alle vecchie paranze ma con modus operandi autonomi. Ecco perché, considerando l’inesperienza e la fretta nell’attuare agguati o stese, finora non c’è scappato il morto. Nella guerra in corso, o guerriglia secondo alcuni investigatori, si contano almeno 7 episodi collegati o quantomeno inseribili nel medesimo contesto: 4 a Fuorigrotta e 2 a Bagnoli, il più grave è accaduto in piazza Italia con il ferimento della mamma innocente con la figlia alle giostrine.
Polizia e carabinieri, che si stanno occupando dei casi spesso in stretta collaborazione, lavorano sotto il coordinamento della procura antimafia. Oltre al ferimento di Luisa Mangiapia ad aprile, si sono verificati un agguato a un esponente del clan Esposito costato una pallottola a un 17enne che si trovava a poca distanza dall’obiettivo; le gambizzazioni di due parcheggiatori abusivi, una stesa in via Ascanio e gli incendi dolosi all’ex bar Troncone di via Caio Duilio ora caffetteria “Monti” e a un bar in via Caravaggio. Secondo l’ipotesi più accreditata ci sarebbero i contrasti tra i clan di Bagnoli e quelli di Fuorigrotta dietro la guerra nell’area flegrea, scoppiata anche per il “pizzo” sull’attività dei parcheggiatori abusivi, culminata in due episodi simili accaduti uno a ottobre 2023 e l’altro martedì scorso.
In entrambi i casi la scena del crimine è viale Giochi del Mediterraneo, nel tratto compreso tra il cinema Med e i locali di ristorazione più avanti in direzione di Agnano. Ma per gli inquirenti, che avrebbero inserito le vicende nello stesso fascicolo, esiste un collegamento persino con il ferimento del 4 aprile scorso di Luisa Mangiapia. Nei giorni successivi circolava insistentemente l’ipotesi che quell’azione dimostrativa o l’agguato fallito a un esponente del gruppo Troncone avesse l’obiettivo di marcare il territorio proprio per controllare il racket sulle autovetture in sosta, senza escludere il tentativo di invasione dal quartiere confinante di personaggi vicini agli Esposito-Iadonisi.
Del ferimento a colpi d’arma da fuoco di Enrico Parisi, così come dell’accoltellamento di Andrea Rescigno e del proiettile vagante che colpì Luisa Mangiapia nel parchetto di piazza Italia, si sta occupando la polizia con il coordinamento della procura antimmafia e in particolare ci lavorano gli investigatori della Squadra mobile della questura con i colleghi dei commissariati Bagnoli e San Paolo. Il 45enne di Bagnoli era in viale Giochi del Mediterraneo: chi gli ha sparato, in sella a uno scooter guidato da un complice, evidentemente sapeva dove trovarlo e l’altra notte è entrato in azione. Così l’uomo è trovato in pochi minuti su un lettino del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. Aveva due ferite al piede destro, sufficienti per impedirgli di muoversi: circostanza che ha determinato l’arrivo a Fuorigrotta di un’ambulanza.
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