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12 Giugno 2024 - 08:27
«Di quello che è successo in mare innanzitutto c'è l'autorità giudiziaria che sta agendo rapidamente e noi speriamo quanto prima che i responsabili siano assicurati alla giustizia». Lo ha detto il Prefetto di Napoli Michele di Bari al termine della riunione di ieri mattina in Prefettura sulla sicurezza in mare, dopo la tragedia avvenuta domenica con la morte della 30enne lombarda, ma di origini calabresi, Cristina Frazzica. «Quello che invece noi dobbiamo fare - ha detto Di Bari - è un'azione di prevenzione che è il compito proprio del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. C'è un poderoso dispositivo che stiamo mettendo in campo per la sicurezza del mare: attraverso le forze di polizia a terra e Roan della Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto a mare, dobbiamo fare un tutt'uno per frenare queste situazioni di illegalità». Il Prefetto ha spiegato che «il comitato si è svolto per esaminare le varie opzioni che dobbiamo mettere sul campo per prevenire tragedie come quella che è avvenuta qualche giorno fa, per la quale va la mia solidarietà alla famiglia. Soprattutto dobbiamo promuovere un dispositivo di vigilanza e di controllo del mare, ma anche a terra. Con una sinergia più incisiva tra Capitaneria di Porto, il reparto operativo aereonavale Roan e tutte le forze di polizia a terra. Questo significa che ci saranno controlli mirati, ci saranno controlli incisivi, proprio perché questo specchio di mare è frequentatissimo e dobbiamo evitare altre tragedie e per farlo dobbiamo fare controlli soprattutto in mare, ma anche quando le barche rientrano, serve uno Stato in grado di frenare queste situazioni purtroppo tragiche». Presenti al tavolo i vertici locali delle forze dell'ordine e il capo reparto operativo della Capitaneria di Porto di Napoli, Gregorio De Falco, noto per aver coordinato le operazioni di ricerca e soccorso durante il naufragio della Costa Concordia. Il Prefetto ha sottolineato che sono state esaminate anche le situazioni che vedono barche infiltrarsi in aree protette del mare: «è stato discusso anche questo aspetto - ha risposto - questa situazione, io credo che anche lì i controlli saranno mirati». Di Bari ha risposto anche sul tema del difficile controllo del Golfo di Napoli, che è tra i più frequentati dopo quello di Hong Kong, a quanto pare, e che porta problemi nella tracciabilità delle imbarcazioni da diporto: "Anche di questo tema - ha detto - si è discusso nella riunione. Ci sono momenti di vigilanza che attengono anche a determinate situazioni di apparecchiature sofisticate per addivenire all'individuazione di determinate imbarcazioni. Controlliamo in orari particolari allargati, nel senso che abbiamo individuato alcune giornate clou in cui c'è una maggiore frequenza del mare. C'è la necessità di controlli anche in orari particolari e in giornate particolari perché il flusso di barche a mare non è lo stesso 7 giorni su 7, ma in determinati momenti, soprattutto adesso che possiamo pianificare, nell'imminenza della stagione estiva. Il dispositivo di controllo entrerà in funzione quanto prima in giorni particolari che verificheremo sul campo». Il Prefetto sottolinea che ai napoletani e ai turisti «serve una riflessione collettiva. Noi dobbiamo invocare comportamenti nel segno della legalità, perché a mare purtroppo si muore come sulla terraferma».
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