Tutte le novità
14 Giugno 2024 - 09:18
I I problemi di salute da cui è da tempo afflitto lo rendono incompatibile con il regime carcerario e per il rampollo della mala di Ponticelli scatta l’inattesa, oltre che anticipata, scarcerazione. Nicola Aulisio, emergente ras del gruppo Casella del cartello capeggiato dai De Luca Bossa-Minichini, è tornato a casa ieri nonostante una condanna a 15 anni (non ancora definitiva) e tre ordinanze di custodia cautelare emesse a suo carico. Il 26enne figlio del boss Luigi Aulisio “Alì” è infatti attualmente imputato per tre diverse indagini, per le quali deve rispondere di associazione mafiosa, finalizzata al traffico di droga e del tentato omicidio di Rosario Rolletta “’o friariello”, pentitosi proprio dopo l’agguato subito. La Corte d’appello di Napoli ha però accolto l’istanza dei legali di Aulisio jr, gli avvocati Leopoldo Perone e Domenico Dello Iacono, e concesso al rampollo il beneficio degli arresti domiciliari. Già ieri il 26enne ha fatto rientro nella propria casa di via Franciosa, roccaforte dei Casella. La scarcerazione di Nicola Aulisio potrebbe innescare più di qualche fibrillazione nella zona. A Ponticelli, infatti, i venti di faida sono sempre pronti a rinvigorirsi da un momento all’altro. L’ultima fibrillazione risale per la cronaca alla fine di aprile scorso, quando un commando di sicari, ha gambizzato il 51enne Antonio Meo, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan De Micco “Bodo”. In corso Ponticelli il terrore si è diffuso in pochi minuti. Antonio Meo (fratello di Vincenzo Meo ucciso nel 1989 nel corso della strage del “Sayonara” ) stava parlando tranquillamente con la moglie quando all’improvviso è comparso un uomo in sella a uno scooter, con il volto coperto da un casco integrale da motociclista. Senza profferire parola e misurando ogni gesto, si è avvicinato al 51enne, che non ha avuto nemmeno il tempo di tentare una fuga restando seduto sulla panchina, e gli ha sparato contro mirando in basso tra le urla della donna e il fuggi fuggi generale. Sentito dagli investigatori per pochi minuti, non ha saputo fornire indicazioni utili alle indagini, così come la moglie. Gli investigatori metterebbero in relazione il ferimento di Antonio all’episodio del mese scorso. Quando si verificò l’agguato, con tanto di speronamento, a Vincenzo Rienzo, 23 anni, e Giuseppe Tulipano, 31 anni, investiti e sbalzati dallo scooter di sera da un suv lanciato a folle velocità. Rienzo è indicato come vicino al gruppo dell’isolato 17, nato nel rione De Gasperi e capeggiato da una ras ex Sarno scarcerato un annetto fa. Le indagini anche in quel caso si sono indirizzate fin da subito verso l’ipotesi di una ripresa della guerra di camorra tra i De Micco e l’alleanza tra i clan rivali, cioè di De Luca Bossa-Minichini-Rinaldi-Aprea-Casella. Le nuove tensioni si sono manifestate anche con stese, intimidazioni varie e due bombe piazzate in punti strategici del quartiere. Alla base della nuova fase di guerra a Ponticelli ci sarebbe l’allargamento delle zone d’influenza da parte dei “Bodo”, pronti a mettere sempre più all’angolo gli eterni rivali.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo