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15 Giugno 2024 - 09:07
Il piano non interessa il bradisismo che da mesi sta sollevando il suolo nelle aree tra Napoli e Pozzuoli
POZZUOLI. Da linee generiche a un piano dettagliato: un piano di fuga per mettere in salvo nel giro di 72 ore mezzo milione di persone in caso di eruzione del vulcano dei Campi Flegrei. È quello messo a punto dalla Protezione Civile per la prima volta nel 2016, ma oggetto di recenti modifiche e ora al vaglio delle Regioni (anticipato da Repubblica). Non c’entra assolutamente il bradisismo che da mesi fa sobbalzare la popolazione tra Napoli e Pozzuoli. L’ipotesi che farebbe scattare il piano d’emergenza nazionale è infatti quella di una eruzione del vulcano. Uno scenario che, ora come ora, non è previsto dagli scienziati: in questo momento il vulcano dei Campi Flegrei è classificato al livello di allerta gialla.
Quello che farebbe scattare il piano è il livello di colore rosso che imporrebbe una grande fuga da attuare nel giro di 72 ore a bordo di tutti i mezzi di collegamento a disposizione, ovvero bus, navi e treni. In particolare i cittadini di Pozzuoli oltre 76 mila sarebbero accolti in Lombardia, quelli di Bacoli (25mila) tra Umbria e Marche, gli oltre 11mila di Monte di Procida tra Abruzzo e Molise. Si “dividono” i napoletani. Destinazione Lazio per i residenti del quartiere di Fuorigrotta, rotta verso la Sicilia per gli abitanti di ChiaiaSan Ferdinando. Ma tutte le regioni italiane sarebbero coinvolte nell’accoglienza, sia pure in misura differente. Il piano sarà testato a ottobre, con la grande esercitazione sul rischio vulcanico predisposta dalla Protezione Civile. Ogni area del territorio interessato è abbinata a una regione italiana, ciascuna delle quali è chiamata a redigere un proprio piano per individuare punti di prima accoglienza, alloggi, assistenza sanitaria e servizi. La spesa prevista è pari a 65 euro a persona, oltre 5 milioni di euro al giorno, 150 milioni in un mese.
«All’esercitazione del 2019 ricorda il primo cittadino di Bacoli, Josi Della Ragione non parteciparono in molti. Mi auguro che ad ottobre siano molti di più». Così nel frattempo il ministro Nello Musumeci: «Pervengono al governo reiterate lamentele da parte di cittadini abitanti nei territori dei Campi Flegrei circa perduranti ritardi nella concessione del contributo di autonoma sistemazione...». In realtà la Regione Campania aveva appena provveduto. Il ministro sottolinea anche come «l’arrivo della stagione turistica non può per nessuna ragione indurre i Comuni a “rimandare” la realizzazione di ogni necessaria iniziativa finalizzata alla prevenzione non strutturale, comprese le strutture mobili da allestire nelle apposite aree per accogliere i cittadini».
A Roma si lavora intanto al prossimo provvedimento che Musumeci porterà all’esame del governo per la messa in sicurezza, nella zona ristretta del bradisismo, delle infrastrutture pubbliche e di quelle rese inagibili dalla scossa del 20 maggio scorso. «La leale collaborazione tra Istituzioni è l’appello di Musumeci è l’unica garanzia che possiamo offrire alle comunità dei Campi Flegrei, ognuna con le proprie competenze, senza dannosa demagogia che lasciamo alla peggiore politica, quella che fino a ieri ha taciuto e mai mosso un dito».
Definiti i contributi per gli sfollati: da 400 a 900 euro più benefici. Ecco i fondi della Regione per la sistemazione autonoma degli sfollati del sisma di magnitudo 4.4 che si registrò ai Campi Flegrei lo scorso 20 maggio. «Sulla scorta di quanto avvenuto in contesti emergenziali e dei provvedimenti assunti, d’intesa con il Dipartimento di Protezione Civile, la Prefettura di Napoli e i Comuni interessati, sono stati autorizzati sostegni ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa, sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità spiega la Regione Campania Il contributo per l’autonoma sistemazione è stabilito in: 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 euro per i nuclei familiari composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità, fino ad un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità».
Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore a 65 anni, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concedibile un contributo aggiuntivo di 200 mensili per ognuno dei soggetti sopra indicati, anche oltre il limite massimo di 900 euro mensili previsti per il nucleo familiare. «I benefici economici sono concedibili a decorrere dalla data indicata nel provvedimento di sgombero dell’immobile o di evacuazione, e sino a che non si siano realizzate le condizioni per il rientro nell’abitazione, ovvero si sia provveduto ad altra sistemazione avente carattere di stabilità, e comunque non oltre i sei mesi si sottolinea Il contributo non può essere riconosciuto nell’ipotesi in cui l’amministrazione comunale assicuri la fornitura di alloggi a titolo gratuito. Il contributo potrà eventualmente essere riconosciuto anche a coloro che hanno usufruito della sistemazione alberghiera: in tal caso, con decorrenza dalla data di uscita dalle relative strutture. I Comuni svolgeranno ogni attività istruttoria propedeutica a individuare i beneficiari, oltre a monitorare la permanenza dei requisiti ed erogare i contributi alle suddette famiglie, previo espletamento delle verifiche istruttorie» conclude la nota.
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