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17 Giugno 2024 - 15:39
Dal prossimo 1° luglio l’ingresso al Parco Archeologico di Ercolano costerà 16 euro. Si tratta di un aumento del 23%- attualmente il costo è di € 13,00- del quale si è appreso in maniera del tutto casuale, considerata l’assenza di qualsiasi comunicazione ufficiale da parte della Direzione del Parco, visitando la piattaforma per l’acquisto dei biglietti d’ingresso on line.
«Non conosciamo le motivazioni dell’aumento, dichiara Maurizio Maddaloni, titolare di una delle maggiori agenzie di viaggio che operano nel settore incoming e crocieristico. E non vogliamo esprimere giudizi in decisioni che non ci competono. Ma alcune riflessioni vanno svolte, in merito alle politiche di pricing nel settore turistico, che rischiano di rendere Napoli e la Campania meno competitive rispetto ad altre destinazioni che, al contrario godono del sostegno di consistenti incentivi e promozioni. Però, quello che lascia oltremodo perplessi gli operatori turistici- continua Maddaloni che è anche il consigliere delegato ai Rapporti istituzionali della FIAVET Campania Basilicata - al limite dell’irritazione, è la pratica, oramai diffusa e censurabile, di praticare gli aumenti nel bel mezzo della stagione».
«Il Turismo è programmazione. E bisogna tener conto che i pacchetti turistici e i servizi connessi vengono venduti almeno 1 anno prima. Si tengono convegni, si fanno interviste, si presentano al mondo intero le nuove straordinarie scoperte archeologiche dei siti della nostra regione e non si avverte l’opportunità di condividere alcune decisioni fondamentali con chi concretamente porta i turisti presso i siti. Sia chiaro che non siamo pregiudizialmente contrari agli aumenti, specie se accompagnati da una maggiore fruibilità del sito e migliori servizi ma tali aumenti devono essere programmati, condivisi e comunicati per tempo» continua.
«E c’è da aggiungere che, con il prossimo aumento che scatterà dal prossimo 1° luglio, gli operatori dovranno affrontare il disagio di dover comunicare ai Tour Operator stranieri la variazione rispetto a contratti già stipulati. Molto spesso, questi ritocchi non vengono accettati e i maggiori costi devono essere coperti dagli Agenti di Viaggio, anche per evitare danni d’immagine alle proprie aziende e alle nostre destinazioni turistiche, e giudizi di superficialità o- peggio- di scorrettezza commerciale, da parte dei Tour Operator stranieri».
«In realtà, oltre a tante belle parole per il Turismo, ci sarebbe bisogno di un maggiore riconoscimento politico e di adeguata attenzione e sensibilità per noi operatori turistici, da parte di quanti hanno responsabilità istituzionali». Questa l’amara riflessione di Giuseppe Scanu, Presidente della FIAVET Campania Basilicata.
«Ci hanno chiesto di promuovere le zone interne e i siti culturali e archeologici minori ma, se non si fa squadra e ognuno continua a operare da solo, ci conviene vendere i prodotti già consolidati che richiedono meno sforzi. Avvertiamo - conclude Maddaloni - la necessità di istituire un Tavolo di confronto per stabilire regole e metodi per corrette e efficaci relazioni istituzionali e di collaborazione».
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