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14 Settembre 2017 - 20:24
Ieri il magistrato di sorveglianza di Milano ha respinto la sua richiesta d’affidamento in prova in una comunità
Pronto a tutto pur di riconquistare la libertà e «tornare a fare il padre». Pronto anche allo sciopero della fame pur di ottenere «un’udienza nella quale verranno riconosciuti i miei diritti e la libertà che mi spetta». È il proposito espresso da Fabrizio Corona in una lettera inviata alla conduttrice di “Verissimo", Silvia Toffanin, dal carcere dove dovrà restare ancora per un anno, dopo che ieri il magistrato di sorveglianza di Milano ha respinto la sua richiesta d’affidamento in prova in una comunità. Da San Vittore, l’ex manager dei paparazzi, smentisce la notizia apparsa sui giornali nei giorni scorsi in cui si diceva che non sarebbe ricorso allo sciopero della fame per affermare i suoi diritti.
«Quello che mi hanno fatto questa volta - scrive Corona - è peggio di tutto quello che ho subito dal 2005.Troppo lungo per spiegartelo in una lettera, spero di poterlo fare al più presto di persona. Ora, per i miei principi e per insegnare a mio figlio che bisogna sempre lottare per l’ingiusta libertà negata, gli abusi di potere, le vendette e le vanità personali (che nulla hanno a che vedere con i procedimenti giuridici e la giustizia), sono disposto a sacrificare la mia vita. Sciopererò fino a quando non mi verrà fissata un’udienza nella quale verranno riconosciuti i miei diritti e la libertà che mi spetta».
«Dove sta la verità? Sì io ho sbagliato, ma in passato, e ho già fatto il mio percorso per tornare libero - conclude Corona - ma come dice Papa Francesco 'Quando uno si macchia è difficile smacchiarsi', specialmente per uno come me che è considerato il male assoluto, che deve essere eliminato per sempre. Basta pregiudizi!!! Voglio tornare a fare il padre. Ne ho assolutamente diritto e mio figlio ha bisogno di me. E io sono pronto a tutto, come sempre».
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