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19 Ottobre 2017 - 23:57
S'indaga nel mondo della droga e delle estorsioni. In ballo la spartizione degli appalti per la riqualificazione delle aree vicino alla Tav. In prognosi riservata la compagna Angela Capasso
CRISPANO. L'agguato in via provinciale Fratta a Crispano messo a segno ieri sera potrebbe rientrane nella lotta per il controllo della droga e delle estorsioni sul territorio. In questo senso sono rivolte le indafini dei carabinieri dopo il ferimento a colpi di arma da fuoco di Gioacchino Cennamo, 36 anni, figlio di del capoclan Abntonio, e della compagna Angela Capasso, di 37 anni. L'uomo, colpito da alcune schegge ha riportato ferite di poco. La donna, invece, colpita al bacino, è stata sottoposta ad intervento chirurgico d'urgenza all'ospedale di Frattamaggiore. La prognosi per lei è riservata. Fuori pericolo, invece, l'uomo che interrogato dalle forze dell'ordine, non ha fornito alcun elemento utile alle indagini. Il raid di ieri sera potrebbe essere il segnale di un riaccendersi delle tensioni contro il clan Moccia di Afragola. In questo quadro possono essere collocati due recenti omicidi: Il primo quello del tesoriere di Moccia, il 72enne Salvatore Caputo; ucciso il 3 giugno; poi, quello di un uomo dei Cennamo, il 52enne Remigio Sciarra, assassinato davanti al figlio di 10 anni. Insomma un botta e risposta di sangue. L'agguato di ieri sera potrebbe essere inquadrato, secondo gli investigatori anche nel piano della spartizione degli appalti per la riqualificazione di alcune aree nei pressi della stazione Tav di Afragola. Sulla vicenda c'è il massimo riserbo e gli investigatori non si sbilanciano.
Intanto si indaga sulla dinamica che fa pensare ad un omicidio mancato: i killer volevano uccidere Cennamo e solo la sua prontezza alla guida gli ha evitato il peggio.
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