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20 Dicembre 2017 - 18:09
Svolta choc per l’indagine sul ferimento del ragazzo in via Foria. Sono stati incastrati da un testimone ma nessuno di loro è imputabile
NAPOLI. Liberi di uccidere, di sgozzare, di rapinare e fare male. La svolta sulle indagini del ferimento del 17enne di via Foria sono a dir poco choc.
Ieri sono stati fermati quattro ragazzini o meglio quattro bambini. Sono stati riconosciuti, tranne il 14enne, come i rapinatori e gli aggressori del 17enne che quasi moriva trafitto da una coltellata alla gola ed è ricoverato in ospedale con 40 punti di sutura. Non imputabili quindi sono stati rilasciati e affidati alle famiglie. Nessuno pagherà per quel che è stato fatto due pomeriggi fa in via Foria. Una storia orribile e drammatica. I quattro non pagheranno mai per quel che hanno fatto e sono indagati per tentato omicidio. La squallida legge del branco colpisce ancora. E lo fa con scene da vera e propria macelleria sociale. In quattro lo hanno accerchiato e colpito in via Foria. Prima hanno provato a impossessarsi del tuo telefonino e, non appena la giovane vittima ha abbozzato un tentativo di resistenza, non hanno esitato a sferrargli contro due fendenti: uno alla schiena, l’altro alla gola. Sottoposto a un delicato intervento chirurgico, non è in pericolo di vita, ma la prognosi resta al momento riservata. L’orologio segnava le 18,30 quando a due passi dall’ingresso della caserma “Garibaldi”, all’incrocio tra via Foria e via Cesare Rosaroll, è scattato l’efferato raid. A finire nel mirino della gang un 17enne incensurato che vive a pochi metri dal luogo dell’aggressione. Il movente del raid non è ancora del tutto chiaro ma, stando a una prima ricostruzione dei fatti, in quattro avrebbero avvicinato la vittima designata ordinandogli la consegna dello smartphone che aveva con sé. Il ragazzino si sarebbe però opposto all’ordine, scatenando così la furia della gang.
Uno dei malviventi, senza alcuna esitazione, ha quindi colpito il 17enne alla schiena: una coltellata secca e profonda, alla quale, non appena il ragazzino si è voltato, ne ha fatto seguito una seconda, più lieve, alla gola. Mentre il malcapitato crollava in una pozza di sangue, il branco pensava a dileguarsi. Trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco della Doganella, il 17enne è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. L’operazione è andata a buon fine e in serata le sue condizioni si sono stabilizzate. Il ragazzino non è più in pericolo di vita, ma la prognosi resta per il momento riservata. I giovanissimi sospettati sono originari di Scampia ed è proprio nel quartiere all’ombra delle Vele che ieri sera sono stati bloccati e portati negli uffici della Squadra mobile. La mamma racconta. «Mi sono fatta largo tra la folla sperando di incontrare mio figlio: era a terra, in un lago di sangue e con una mano si stringeva il collo come a cercare di bloccare l’emorragia». La corsa della mamma dopo l’arrivo di una telefonata. «Mio figlio era a due passi da casa, mentre camminavo mi chiedevo che cosa potesse essere successo: Era uscito da mezz’ora, a piedi, doveva solo andare a ritirare un certificato per il fratello dal medico sarebbe tornato di lì a poco. Una scena incredibile».
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