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Licola, spiagge invase dai rifiuti dopo le mareggiate

Licola, spiagge invase dai rifiuti dopo le mareggiate

Litorale flegreo "invaso" da immondizia da Pozzuoli a Monte di Procida

MONTE DI PROCIDA – LICOLA. Sono veri e propri attentati all’ecosistema marino ed all’habitat naturale in senso lato, col mare appunto che prima o poi, comunque sempre, “restituisce” tutto ciò che barbaramente buttiamo in esso: lo sfregio degli incivili di turno. Uno scenario drammatico, infatti, tutto quanto si presenta al colpo d’occhio, incredulo, di residenti e visitatori, dopo che la furia delle onde in tempesta, specie in questi giorni di inizio anno, ha sferzato e flagellato il litorale flegreo, da Monte di Procida a Bacoli, da Cuma a Licola, passando per gli arenili “ex Monachelle” e via Napoli di Pozzuoli.
A Torrefumo verso Acquamorta, ecco un vero cazzotto nell’occhio, con le violente mareggiate che hanno (ri)portato in terraferma un enorme quantitativo di detriti, invadendo addirittura la suggestiva “passeggiata”: pietre di tufo, scarti di cemento ed edilizi in genere, pattume, tutto materiale questo sversato illegalmente in tale area da oltre 40 anni, sebbene le periodiche bonifiche del luogo da parte degli Enti preposti.
A Bacoli e dintorni, invece, ad essere colpiti dalle…naturali discariche sono stati il porticciolo di Marina Grande e le sponde del lago Miseno. A Licola Mare, come se già non bastassero allagamenti vari e canali a forte rischio sicurezza,  le onde hanno trasportato sulla battigia, facendo in alcuni casi “scomparire” la sporca sabbia, moltissimi retini, plastica, polistirolo, frammenti di vetroresina e di legno. Scontate, ovviamente, le sacrosante quanto legittime proteste di cittadini ormai esasperati, associazioni ambientaliste e comitati civici del territorio, con segnalazione e denunce che purtroppo si sprecano, come la classica tela di Penelope : chi di dovere pulisce e, subito dopo, i delinquenti in materia tornano indisturbati.
gendor
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