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04 Gennaio 2018 - 16:55
Il pregiudicato processato stamane per direttissima: ai domiciliari
di Nino Pannella
Acerra. Arrestato, dopo 189 giorni di “irreperibilità”, con l’accusa di aver eluso la sorveglianza speciale il pluripregiudicato 45enne Giuseppe Avventurato, ritenuto dagli investigatori locali, un elemento in crescita del malaffare acerrano. L’uomo, che aveva deciso di violare gli obblighi di legge anche lo scorso 29 giugno, è stato arrestato dagli uomini della polizia di Stato, diretti dal vicequestore Antonio Cristiano.
È stato scovato all’interno di un’officina meccanica del luogo, mentre discuteva insieme con altre tre persone, una delle quali è ritenuto molto vicino al 45 enne. Ovviamente dopo le manette, Giuseppe Avventurato è stato prima accompagnato negli uffici del commissariato e, successivamente, su disposizione del pubblico ministero di turno presso la Procura di Nola, è stato condotto nella su abitazione nell’attesa di essere tradotto oggi presso il tribunale di Nola per essere sottoposto a processo per direttissima per il reato contestato. Molto probabilmente, convalidato l’arresto, scatterà la scarcerazione nell’attesa del processo. Secondo la nota stampa diffusa dalla questura, Giuseppe Avventurato - il padre Domenico venne ucciso in un agguato di camorra alla fine degli anni ’80, ovvero quando nel territorio acerrano era in atto una cruenta guerra tra la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia - sarebbe stato notato dagli agenti della polizia di Stato nel corso di un servizio di controllo del territorio, mentre entrava all’interno dell’officina meccanica, sita in via Sannereto, di un tale Giovanni Catapane, gravato da pregiudizi di polizia.
A seguito del controllo, effettuato tempestivamente dagli agenti della sezione investigativa, all’interno di un locale al quale si accedeva solo attraverso l’officina, il pregiudicato resosi irreperibile è stato individuato ed arrestato. Ad aprile, Avventurato era stato fermato ed arrestato, sempre per violazione degli obblighi di legge, nello stesso luogo. Una strana coincidenza. In ogni modo, dopo le formalità di rito, Giuseppe Avventurato che volontariamente da giugno scorso si era sottratto agli obblighi imposti dalla misura di cui era destinatario, “rifiutandosi” di apporre la firma presso il commissariato e rendendosi di fatto irreperibile, su disposizione del magistrato di turno, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo previsto per stamattina. Detto fatto: resta ai domiciliari.
Naturalmente sono in corso indagini da parte degli investigatori locali per fare luce sulla posizione delle tre persone che sono state trovate a parlare con lui al momento dell’irruzione degli agenti. Comunque all’arrivo della polizia, nessuno dei presenti ha tentato di scappare, anzi, da quanto è trapelato, sembra che tutti siano rimasti sereni e tranquilli, cercando, senza risultato, di fornire una giustificazione plausibile alla loro presenza in loco.
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