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06 Gennaio 2018 - 18:05
Avevano apposto una targa vera sottratta ad un’altra macchina dello stesso modello: tre denunciati
CASORIA. Una macchina rubata sulla quale era stata apposta una targa sottratta ad un’altra automobile dello stesso modello. In questo modo i ricettatori erano convinti che la macchina sarebbe stata ad eventuali controlli. Ma a tradirli sono stati la tenacia dei carabinieri con i loro approfonditi controlli, e il telaio della macchina. È accaduto a Casoria, dove grazie alle indagini dei carabinieri, si è riusciti a risalire al meccanismo che era stato messo in piedi dalla banda per rendere invisibile l’“auto” ai controlli. Tutto ha avuto inizio quando il gps di una macchina, un’Alfa 147 rubata tre giorni fa, la segnalava in un quartiere popolare di Casoria. Seguendo il segnale, i militari dell’Arma dei carabinieri della locale compagnia sono riusciti a ritrovare la macchina, che si trovava parcheggiata in un complesso di palazzine. Attorno alla macchina, però, c’erano tre uomini Quando i militari si sono avvicinati per effettuare il controllo hanno poi scoperto che due di questi, un 25enne e un 42enne, erano volti già noti alle forze dell’ordine. Il terzo, invece, è un 32enne incensurato. Tutti sono risultati essere residenti a Casoria. Effettuati velocemente i primi accertamenti, le targhe corrispondevano con il modello ed il colore della vettura. Un rompicapo solo apparente però, visto che le verifiche sul telaio hanno successivamente chiarito che sulla macchina rubata erano state apposte le targhe di un’altra Alfa 147 grigia, risultata poi essere di proprietà del padre di uno dei tre uomini. Risultato: tutti sono stati quindi denunciati per ricettazione, le targhe apposte sequestrate, mentre l’auto è stata restituita al legittimo proprietario.
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