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08 Gennaio 2018 - 16:20
La proposta dell'assessore municipale: «Dal Comune gravi responsabilità»
NAPOLI. «Sul clima di violenza che continua ad avvelenare i vicoli di San Pasquale ci sono delle responsabilità ben precise, gran parte delle quali riconducibili proprio all’operato dell’amministrazione comunale». Fabio Chiosi (nella foto), assessore agli Affari generali della Prima Municipalità è un fiume in piena. L’esponente della Giunta presieduta da Francesco de Giovanni commenta infatti con parole di fuoco la notizia dei due nuovi accoltellamenti avvenuti sabato notte ai baretti: «La situazione è ormai completamente fuori controllo. Se non si adottano provvedimenti drastici già nell’immediato rischiamo sul serio di dover “piangere il morto”».
NUMERO CHIUSO. Sul punto, l’assessore municipale sembra avere le idee molto chiare: «La scia di sangue - ragiona Chiosi - va avanti ormai da mesi. Il mio auspicio, a questo punto, è che si vada verso il contingentamento degli accessi all’area dei baretti». Insomma, un vero e proprio “numero chiuso” per provare ad arginare la deriva della movida selvaggia: «La cosiddetta Circolare Gabrielli (il documento diramato dal Capo della polizia nel giugno scorso, ndr) prevede esattamente questo. Certo, si tratta di una soluzione estremamente drastica, ma allo stato attuale non vedo alcuna possibile alternativa».
TENSIONE ALLE STELLE. L’assessore Chiosi riserva quindi una serie di stilettate all’amministrazione centrale. Sul tavolo delle possibilità mancate resta, in primis, la proposta di anticipare l’orario di chiusura dei baretti: «Sarebbe stato un modo efficace per allontanare da San Pasquale una buona fetta di movida malsana, la stessa che di solito imperversa nell’area proprio a notte fonda. Anticipando la chiusura dei locali a mezzanotte, dalla domenica al mercoledì, e all’una, dal giovedì al sabato, avremmo scongiurato diversi fatti di sangue. Il Comune, però, non ha voluto sentir ragioni». Le interlocuzioni con Palazzo San Giacomo sono infatti andate avanti per mesi, ma fino ad ora si sono sempre tradotte in un nulla di fatto: «Come Municipalità - ricorda Chiosi - abbiamo più volte parlato con il vicesindaco Del Giudice e l’assessore Clemente, senza ottenere però alcun risultato. Tutto quello che ne è venuto fuori, ormai quasi un anno fa, è stato il cosiddetto “Patto tra gentiluomini”, che non prevede però alcuna sanzione per chi infrange le regole. Ragion per cui i gestori hanno continuato a fare il bello e il cattivo tempo. Il nocciolo della questione è molto semplice. L’Amministrazione, così facendo, non sta tutelando né i residenti né la legalità». Tra i più gravi episodi verificatisi di recente a San Pasquale vale la pena ricordare la sparatoria dello scorso 19 novembre, con il ferimento di ben sei persone e l’arresto del 20enne Giuseppe Troncone, figlio del boss flegreo Vitale; e la lite “per amore”, con conseguenti coltellate, avvenuta un anno fa.
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