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09 Gennaio 2018 - 15:02
È la superalleanza di San Giovanni che cerca nuovi spazi
di Luigi Sannino
NAPOLI. Probabilmente hanno sbagliato bersaglio e hanno piazzato una bomba carta sotto la macchina di un falegname estraneo alla malavita organizzata. Gli autori della pesante intimidazione dell’altra notte in via Carlo Miranda a Ponticelli, se l’ipotesi sarà confermata nel corso delle indagini, pensavano che la vettura fosse nella disponibilità di un affiliato ai De Micco che abita in zona. Così, sempre seguendo questa tesi, da San Giovanni a Teduccio o Barra si sono mossi per mostrare nuovamente i muscoli ai pochi “Bodo” rimasti in libertà. Invece hanno distrutto la Renault di un incensurato, danneggiando anche la balconata del suo appartamento. Gli investigatori, almeno per il momento, non chiudono però a un’ipotesi alternativa. Per motivi assolutamente oscuri gli attentatori forse ce l’avevano proprio con il falegname e avrebbero voluto dargli una lezione. Ma a sostegno di questa seconda ricostruzione non c’è nulla di concreto mentre la guerra in corso per il controllo degli affari illeciti a Ponticelli, tra i De Micco e l’asse Minichini-Rinaldi-Aprea-De Luca Bossa, è una realtà. Le “stese” su un fronte e sull’altro, con in più varie minacce e intimidazioni sulle piazze di spaccio della zona, sono cominciate a fine novembre e ancora la situazione non sembra essersi calmata. Le indagini sul grave episodio sono condotte dagli esperti poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Ponticelli (dirigente Antonella D’Andria, sostituto commissario Vittorio Porcini), che con l’aiuto dei colleghi della “Scientifica” hanno ispezionato a lungo il luogo dello scoppio dell’ordigno rudimentale e acquisito ogni traccia potenzialmente utile. In zona purtroppo non ci sono però telecamere e ciò rende più difficili le investigazioni.
Le prime conseguenze al colpo da kappaò subito dai De Micco il 28 novembre scorso (sicuramente non definitivo) sono giunte puntuali. La “stesa” in via Camillo De Meis, la prima di una lunga serie, è stata compiuta da esponenti del gruppo dei “Bodo”, desiderosi di dimostrare che non sono affatto finiti. La sera precedente, quindi poche ore dopo il blitz della polizia con 21 arresti, il nuovo clan Minichini-Schisa insediatosi nel rione De Gasperi avrebbe fatto un’incursione in una piazza di droga imponendone la chiusura. In ballo c’è infatti il “pizzo” sui traffici di droga a Ponticelli, proprio come succede ai Quartieri Spagnoli. Che cosa dunque sta succedendo a Ponticelli? L’operazione della sezione “Omicidi” della Mobilee del commissariato Ponticelli ha incarcerato ras di primo piano del clan De Micco, luogotenenti e gregari, infliggendo un colpo durissimo all’organizzazione. Basti pensare a Luigi De Micco e ad Antonio De Martino, accusati tra l’altro di essere il mandante e l’esecutore materiale dell’omicidio di Salvatore Solla “o’ sadico”. Per cui un gruppo composto da persone che hanno malanimo nei confronti dei “Bodo”, sta cercando di approfittare della crisi dei nemici.
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