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Allarme baby gang, oggi Minniti a Napoli

Allarme baby gang, oggi Minniti a Napoli

Il ministro dell'Interno a confronto con forze dell'ordine e magistrati sull'escalation di violenza

NAPOLI. Il Governo, tirato più o meno per la giacca, scende in campo sull’emergenza babygang a Napoli. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, sbarca oggi nel capoluogo campano per presiedere una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura con i vertici nazionali delle forze dell’ordine; il procuratore di Napoli e i vertici della magistratura minorile. E da Pisa il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, incalza: «La questione napoletana è grave ed interroga la capacità di risposta dello Stato, ma anche la questione dell’educazione e la realtà delle famiglie. Quando a 10-11 anni si è criminali, non si risponde con un esercito di poliziotti ma, come disse un grande scrittore, la mafia si combatte con un esercito di maestre».  Il tutto mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, invoca «certezza della pena e reazione dei cittadini. Perché la criminalità minorile deve essere considerata una priorità». Il primo cittadino si dice «soddisfatto» della venuta di Minniti» ma ammonisce: «Questo momento non deve trasformarsi in argomento da campagna elettorale. Guardo con favore al fatto di dare maggiori poteri ai sindaci, per l’assunzione di altre unità di polizia municipale, e ulteriori risorse economiche oltre che maggiori prerogative normative. Da magistrato ho potuto verificare che si tende a ritenere di criminalità comune i reati minorili. E se Valeria Valente, parlamentare e consigliera comunale del Pd, parla, rispetto alla visita di Minniti, di «fatto positivo, ancora una volta il Governo a guida Pd dimostra grande attenzione per Napoli», Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, auspica che il ministro dell’Interno «prenda in considerazione la proposta del coprifuoco per i minori non accompagnati dopo un certo orario  e quella dell’allontanamento dalle famiglie di origine dei bambini che nascono in contesti familiari segnati dalla cultura camorristica e dalla violenza». Duro il commento dell’ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino: «Le babygang esistono anche in altre città ma a Napoli proliferano e si muovono su un terreno reso più fertile dalla camorra. Siamo oltre ogni limite. È in gioco il futuro della città. Serve una maggiore consapevolezza, uno scatto, un impegno di tutti». Niente sconti per chi sbaglia anche sul fronte Lega. «Chi sbaglia deve pagare. Non può essere una tiratina d’orecchie a far cambiare vita a un tredicenne che va in giro col coltello. Quindi occorrono certezza della pena e punizioni severe anche per i minorenni», dice il leader Matteo Salvini. E il coordinatore campano Gianluca Cantalamessa rincara: «La tolleranza non ripaga più. Occorrono pene severe e maggiore coinvolgimento delle famiglie».

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